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Ginnastica artistica, Simone Biles “aveva la colla”: torna a vincere ai Mondiali, quota 20 ori con direzione pokerissimo

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Simone Biles

Simone Biles “aveva la colla ai piedi”. Il corpo libero della Finale a Squadre è stato una cartolina da brividi spedita all’intero Pianeta, con in calce la firma della Reginetta indiscussa della Polvere di Magnesio. Abbiamo ammirato quattro diagonali perfettamente stoppate: all’arrivo da acrobazie al limite dell’impossibile, come traspare dal 6.7 di D Score, non faceva la minima grinza, non si spostava di un millimetro, non saltellava avanti e indietro, ma toccava il tappeto e restava lì inchiodata, piantata. Davvero come se ci fosse una colla speciale sulla sua suola plantare.

Allo Sportpaleis di Anversa si è materializzato uno dei migliori esercizi della carriera della formidabile 26enne. La statunitense ha totalizzato 58.732 sul giro completo: ha salvato la baracca alla trave (14.300) dopo l’errore in apertura di Leanne Wong (11.700), ha rinunciato al suo Yurchenko doppio carpio al volteggio (ottenendo comunque un agevole 14.800 con 9.2 di esecuzione) e alle parallele si dimostra sempre più in crescita  (14.466). Gli USA non hanno brillato nel complesso, ma sono riusciti a vincere il settimo titolo iridato consecutivo nel team event proprio grazie al 59 garantito dalla propria fuoriclasse: nei fatti con lei si parte cinque punti avanti a tutte le rivali…

Simone Biles ha conquistato addirittura la 20ma medaglia d’oro ai Mondiali. La donna più vincente di sempre in ambito iridato ha messo le mani sul quinto sigillo con la squadra: Nanning 2014, Glasgow 2015, Doha 2018 e Stoccarda 2019, mentre lo scorso anno era assente. L’americana ha fatto cifra tonda in quello Sportpaleis dove dieci anni si consacrò al Pianeta trionfando nel concorso generale individuale (primo di cinque sigilli, è proiettata verso il sesto) e al corpo libero (idem come sopra). Simone Biles ha riabbracciato Anversa e continua a vincere dopo due anni di inattività, proiettandosi verso nuovi record e il sogno di ripetere il pokerissimo d’oro confezionato quattro anni fa. Come se il tempo si fosse fermato, per dimenticare Tokyo 2020 e volare verso le Olimpiadi 2024.

Foto: Lapresse

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