Ciclismo

Giro d’Italia 2024: le 21 tappe, il percorso e le stellette di difficoltà. Stelvio Cima Coppi, c’è il Monte Grappa

Pubblicato

il

Il Giro d’Italia 2024 conosce il suo percorso. Dal prossimo 4 maggio inizierà la lotta per succedere a Primoz Roglic, l’ultimo ad aver alzato al cielo il Trofeo Senza Fine; per quest’anno, forse per invogliare qualche ciclista in più ‘di spicco’ a presentarsi ai nastri di partenza, è stato proposto un percorso forse meno duro rispetto agli ultimi anni, ma che non sarà sicuro una passeggiata.

3321,2 chilometri complessivi per una media di 157,9 km a giornata, solo quattro giornate oltre i 200 chilometri, e ‘soli’ 42.900 metri di dislivello complessivi rispetto ai 51.400 dello scorso anno. Tornano importanti le cronometro, con 68,2 chilometri suddivisi in due tappe: vediamo insieme tutto il percorso di questo Giro d’Italia.

IL PERCORSO DEL GIRO D’ITALIA AI RAGGI X

4 maggio, prima tappa – Venaria Reale-Torino (136 km) ***

Si comincia con una frazione mossa, non negli schemi classici della Corsa Rosa. Al chilometro 80 si scollinerà Superga, nel giorno del settantacinquesimo anniversario della strage che coinvolse il Grande Torino; si entra poi nella città da nord, un circuito di 28 chilometri con la salita dell’Eremo e del Colle Maddalena; frazione che può adattarsi ai cacciatori di tappe o ai grandi uomini da classica.

5 maggio, seconda tappa – San Francesco al Campo-Santuario di Oropa (150 km) ***

Primo arrivo in salita già alla seconda frazione, con i capitani che potranno essere subito protagonisti. 85 chilometri comodi prima delle due salitelle di Oasi Zegna e Nelva che faranno da riscaldamento; poi la salita di Oropa, rimasta nell’immaginario di tutti per la gran rimonta di Pantani nel 1999. Sono 11,8 km al 6,2% medio, con picchi al 13%.

6 maggio, terza tappa – Novara-Fossano (165 km) **

Prima possibile occasione per i velocisti. Ci sono un paio di strappi come Lu e Cherasco, quest’ultimo situato ad una ventina di chilometri dal traguardo, che potrebbero favorire i fuggitivi di giornata. I treni degli sprinter non vorranno però farsi scappare l’occasione.

7 maggio, quarta tappa – Acqui Terme-Andora (187 km) **

Gli ultimi 60 chilometri lasciano pensare ad una frazione tranquilla, ma il percorso dice tutt’altro. La prima parte è tutta in leggera salita, con il Colle del Melogno a fare selezione, poi due zampellotti come Colla ddel brasca e Colle di Cadibona a mettere fatica interrompendo la discesa. A scompigliare le carte ci pensa poi il Capo Mele a due chilometri dal traguardo.

8 maggio, quinta tappa – Genova-Lucca (176 km) ***

Altra frazione disegnata per le ruote veloci. Prima parte movimentata con un paio di salitelle ed il Passo del Bracco al chilometro 62,5, poi sarà quasi tutta pianura fino al quarta categoria di Montemagno, nella provincia di Lucca. Ultimi 19 chilometri tendenti alla discesa.

9 maggio. sesta tappa – Viareggio-Rapolano Terme (177 km) ***

Arriva la frazione dello sterrato, che potrebbe rappresentare una svolta interessante per la classifica. Dodici chilometri condivisi con le Strade Bianche, con i tratti di Vidritta e Bagnaia che potranno fare la differenza. Raggiunta Asciano ci sarà il tratto di Pievina, inedito. Tanti strappetti durante il percorso, arrivo in leggera salita: sarà un belvedere

10 maggio, settima tappa – Foligno-Perugia (cronometro, 37,2 km) ****

E come se non bastasse, arriva la prima delle due cronometro del Giro, che quest’anno potrebbero essere decisive. Prima parte completamente pianeggiante, poi dal secondo rilevamento cronometrico si sale fino al centro della città umbra, dove sarà situato l’arrivo.

11 maggio, ottava tappa – Spoleto-Prati di Tivo (153 km) *****

Si torna a salire davvero dopo l’arrivo di Oropa. Frazione corta, ma zeppa di montagne: si parte con la Forca di Cerro seguita immediatamente dal Forca Capistrello. Tanti saliscendi poi con il passaggio inedito su Croce Abbio da Capitignano, poi la salita finale di 14 chilometri al 7% medio, che alla Tirreno-Adriatico vanta vittorie di spicco come quelle di Nibali, Froome e Pogacar.

12 maggio, nona tappa – Avezzano-Napoli (206 km) ***

Per il terzo anno di fila c’è un arrivo nel capoluogo campano, si parte andando in discesa superando Sora e Cassino. Poi si raggiunge la costa tirrenica arrivando fino a Monte di Procida, da lì tanti strappetti fino a Pozzuoli e Posillipo; settore finale in discesa con l’arrivo piazzato in via Caracciolo, che chiuderà la prima settimana di Giro.

14 maggio, decima tappa – Pompei-Cusano Mutri (Bocca della Selva) (141 km) ***

Si torna dal giorno di riposo e si sale, eccome. Si parte dal punto più a sud del Giro, 50 chilometri pianeggianti, poi salite verso Montesarchio e poi quella di Camposauro, con pendenze massime al 13%. Altri saliscendi passando da Guardia Sanframondi e Cusano Mutri, dove inizia la salita finale di 18 km al 5,6% ma con il picco massimo al 10%.

15 maggio, undicesima tappa – Foiano di Val Fortore-Francavilla al mare (203 km) **

Tornano protagonisti i velocisti. I primi 100 chilometri sono movimentati, con la salita di terza categoria di Pietravatella, ma la seconda parte di frazione è completamente pianeggiante: non sembra esserci altra soluzione se non quella dello sprint di gruppo.

16 maggio, dodicesima tappa – Martinsicuro-Fano (183 km) ***

Frazione dedita ai cacciatori di tappe, visti i Muri presenti che non promettono tanta battaglia ma che possono regalare gioie agli attaccanti. 50 chilometri completamente pianeggianti, da Civitanova Marche si affronta un percorso fatto di continui saliscendi, almeno 10 ma con cinque segnalati come GPM. L’ultima salitella è quella di San Costanzo, a 12 chilometri dal traguardo.

17 maggio, tredicesima tappa – Riccione-Cento (179 km) *

Classica tappa di trasferimento: nessuna difficoltà altimetrica per un percorso piatto come una tavola. Si segue la Via Emilia nella prima parte, poi ci si stacca verso Imola e si va verso Cento, scontata la volata di gruppo.

18 maggio, quattordicesima tappa – Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda (cronometro individuale, 31 km) ***

Seconda prova contro il tempo del Giro, questa dedicata agli specialisti. Percorso prevalentemente pianeggiante con strade ampie e veloci, da poco prima del secondo intertempo il tracciato tenderà addirittura a scendere.

19 maggio, quindicesima tappa – Manerba del Garda-Livigno (220 km) *****

La seconda frazione a cinque stelle di questo Giro, per 5200 metri di dislivello per chiudere la seconda settimana. Il Lodrino scalderà le gambe, poi c’è il Colle San Zeno che porterà le prime problematiche (13,9 km al 6,6% ma con il 14% di massima. Discesa e poi si passa in Val Camonica per salire sull’Aprica, dopo la discesa piccolo sconfinamento in Svizzera per salire sul Forcola di Livigno, 18 km al 7,1% e 13% di picco. Discesa e altra salita sul Passo d’Eira, 8 km al 6,6% media ma con picco al 18%.

21 maggio, sedicesima tappa – Livigno-Santa Cristina in Valgardena (Monte Pana) (202 km) ****

La terza settimana si apre con un altro tappone, che prevede in apertura i Passi di Eira e Foscagno, per poi essere seguito dalla Cima Coppi della Corsa Rosa, lo Stelvio (20,2 km al 7,2%, 14% di massimo). Siamo solo nei primi 53 chilometri, poi lunghissima discesa fino al Passo Pinei, salita lunga (23,4 km) ma docile per lungo tempo come rappresenta il 4,7% medio, ma con il finale più aggressivo toccando anche il 15%. Discesa e poi altra salita di 7,6 km al 6,1% con picchi del 15%.

22 maggio, diciassettesima tappa – Selva di Valgardena-Passo Brocon (154 km) *****

Frazione breve ma intensissima, che promette di regalare spettacolo. Si parte in salita con il Passo Sella, poi dopo la discesa arrivano in fila Passo Rolle, Passo Gobbera e Passo Brocon, che verrà scalato per la prima volta. Discesa e si torna su quest’ultima salita, dall’altro versante che segnerà l’arrivo: sono 12,2 km al 6,4 % con picchi al 14%. Ultimi due chilometri molto ripidi.

23 maggio, diciottesima tappa – Fiera di Primiero-Padova (166 km) **

Si respira un po’ con dello spazio concesso ai velocisti rimasti. Solo un GPM all’inizio, il quarta categoria di Lamon, poi la strada tenderà a scendere (tranne un paio di zampellotti) fino al traguardo, la volata finale è quantomeno prevedibile.

24 maggio, diciannovesima tappa – Mortegliano-Sappada (154 km) ***

Tappa di montagna che si promette però come interlocutoria. 80 chilometri tranquilli, poi arrivano il Passo Duron (4,4 km al 9,6% con picco al 18%) seguito da Sella Valcalda e la salita finale di Sappada, con 7,4 km al 5,4% e il 15% di massima.

25 maggio, ventesima tappa – Alpago-Bassano del Grappa (175 km) *****

Arriva lo showdown di questo Giro d’Italia. La prima parte è caratterizzata dal Muro di Ca’ del Poggio, ma sarà la parte centrale a ingolosire tutti gli spettatori, con la doppia scalata al Monte Grappa dal versante di Semonzo, 18,2 km all’8,1% ed il 14% di picco massimo. Dopo la seconda scalata sarà quasi tutta discesa.

26 maggio, ventunesima tappa – Roma-Roma (126 km) *

Passerella finale con cui si celebrerà non solo il vincitore del Giro, ma tutti coloro che hanno portato a termine la Corsa Rosa. Percorso praticamente identico a quello del 2023, con il circuito cittadino a chiudere i giochi.

Foto: LaPresse

 

Exit mobile version