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Il rugby non Est. Ai Mondiali il grande flop di Georgia e Romania

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Si è conclusa la prima fase della Rugby World Cup 2023 e tra le sentenze scritte una che balza agli occhi è il fallimento delle nazionali dell’Est Europa. In Francia c’erano Georgia e Romania, ma l’avventura delle due squadre è tutt’altro che da ricordare.

La Georgia arrivava ai Mondiali dopo anni di recriminazioni per il mancato allargamento del Sei Nazioni. I georgiani dominano il cosiddetto Sei Nazioni B da anni e ci si aspettava molto da loro quest’anno. Il sorteggio, poi, aveva regalato loro un girone non impossibile. Galles e Australia reduci da un periodo difficile, le Fiji sempre imprevedibili e un Portogallo che sembrava la vittima sacrificale.

E, invece, la Georgia ha fallito completamente, chiudendo il girone all’ultimo posto. 35-15 con l’Australia e 43-19 con il Galles erano prevedibili, ma i georgiani hanno fallito anche con le Fiji, che li hanno battuti 17-12, e poi con il Portogallo è arrivato solo un pareggio. E la vittoria portoghese con le Fiji ha significato ultimo posto per una squadra che esce dalla Rugby World Cup molto ridimensionata.

Peggio è andata alla Romania. Che si è dimostrata una squadra cuscinetto nel suo girone, dove sono arrivate sconfitte record contro l’Irlanda (82-8), il Sudafrica (76-0) e la Scozia (84-0). E ieri è arrivato anche il ko per 45-24 contro Tonga. In tutto 32 punti fatti e 287 subiti. Il peggior score di tutte le squadre, con un -255 che fa arrossire.

Foto: Adam Pretty – World Rugby/World Rugby via Getty Images

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