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Italia senza medaglie ai Mondiali di ginnastica artistica per due anni di fila. La musica può cambiare alle Olimpiadi…

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L’Italia non ha conquistato medaglie ai Mondiali di ginnastica artistica per il secondo anno consecutivo. Un doppio zero tra Liverpool 2022 e Anversa 2023, in entrambi i casi i migliori risultati sono arrivati con le squadre: quarto posto per gli uomini in Gran Bretagna, quinta piazza per le ragazze in Belgio. Lo scorso anno furono i Moschettieri a sfiorare la medaglia di bronzo con il settore femminile in quinta posizione, questa volta è toccato alle Fate rasentare il podio mentre i ragazzi hanno terminato in ottava piazza da Campione d’Europa.

Si tratta indubbiamente di due ottimi risultati per il Bel Paese nel team event, la gara che premia la profondità del movimento ginnico di un intero Paese, tra l’altro accompagnati dalla qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024: quinto pass consecutivo per le donne (nel terzo Millennio assenti solo ad Atene 2004), grande ritorno per gli uomini dopo dodici anni di digiuno. Sono però mancati i podi, frutto anche del fatto che le Finali di Specialità conquistate sono state relativamente poche (soltanto una nel 2023 con Matteo Levantesi).

Le ultime medaglie iridate risalgono all’edizione di Kitakyushu 2021, ovvero quella disputata un paio di mesi dopo le Olimpiadi di Tokyo e che fu inevitabilmente condizionata da alcune assenze. In quell’occasione l’Italia festeggiò ben quattro allori: Nicola Bartolini oro al corpo libero, Asia D’Amato argento al volteggio, Marco Lodadio argento agli anelli, Salvatore Maresca bronzo agli anelli. Un bottino di lusso che era valso addirittura il terzo posto nel medagliere, soltanto alle spalle di Cina e Giappone, davanti a Russia e USA. Fu un risultato anomalo per il Bel Paese, il migliore degli ultimi 110 anni.

I traguardi più ragguardevoli erano stati i quarti posti nel 1996 (oro di Yuri Chechi agli anelli, bronzo di Andrea Massucchi al volteggio) e nel 2006 (fece tutto Vanessa Ferrari con l’oro nel concorso generale individuale e i bronzi al corpo libero e alle parallele asimmetriche). Nel 2003, invece, si festeggiarono tre medaglie (argento di Igor Cassina alla sbarra, bronzo condiviso di Matteo Morandi e Andrea Coppolino agli anelli).

L’auspicio è che la musica possa cambiare alle Olimpiadi di Parigi 2024: ci sono tutte le credenziali per poter fare bene e tornare sul podio ai Giochi dopo l’argento al corpo libero conquistato da Vanessa Ferrari a Tokyo, preceduto dallo “zero” di Rio e dal bronzo di Marco Morandi agli anelli a Londra 2012.

Foto: Simone Ferraro/FGI

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