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Ciclismo

Jonas Vingegaard vince il Velo d’Or 2022. Il danese conquista il Pallone d’Oro del ciclismo

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Jonas Vingegaard

Jonas Vingegaard ha vinto il Velo d’Or 2021, il prestigioso riconoscimento assegnato dal mensile francese Vélo Magazine al miglior ciclista della stagione. Nei fatti si tratta dell’equivalente del Pallone d’Oro nel calcio. Il danese ha meritato il trofeo grazie al trionfo al Tour de France, dove si è imposto per il secondo anno consecutivo, ma anche per merito del secondo posto alla Vuelta di Spagna e per i sigilli ottenuti tra Giro del Delfinato e il Giro dei Paesi Baschi.

L’alfiere della Jumbo Visma ha avuto la meglio su una concorrenza di lusso a partire dall’olandese Mathieu van der Poel, a cui non è bastato vincere due Mondiali (ciclocross e strada) e due Classiche Monumento (Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix). Staccati anche altri due colossi come il belga Remco Evenepoel (Campione del Mondo a cronometro e vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi) e lo sloveno Tadej Pogacar (secondo al Tour de France, vincitore di Giro di Lombardia e Giro delle Fiandre).

Jonas Vingegaard ha trionfato con un totale di 142 punti assegnati da una giuria internazionale composta da giornalisti sportivi provenienti da tutto il mondo. Alle sue spalle si sono piazzati van der Poel (133) e Pogacar (126). Il danese succede nell’albo d’oro a Evenepoel (2022), Pogacar (2021) e Roglic (2020). Soltanto tre italiani hanno vinto il Velo d’Or: Marco Pantani nel magico 1998 (doppietta Giro-Tour), Mario Cipollini (trionfo ai Mondiali) e Paolo Bettini (sigillo iridato). Bettini nel 2003 e Damiano Cunego nel 2004 arrivarono secondi alle spalle di Lance Armstrong, a cui poi il premio venne tolto. Vincenzo Nibali fu secondo nel 2013 e nel 2014.

Mathieu van der Poel si è consolato con il Trofeo Eddy Merckx, assegnato al miglior ciclista nelle corse di un giorno. Tra le donne ha trionfato l’olandese Demi Vollering grazie ai successi ottenuti tra Tour de France, Freccia Vallone, Liegi-Bastogne-Liegi, precedendo la belga Lotte Kopechy (premio Merckx) e la connazionale Annemiek van Vleuten.

Foto: Lapresse

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