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L’estate piena di ombre del volley italiano: niente pass per entrambe le Nazionali, ma situazioni diverse

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Tommaso Rinaldi

Zero tituli. Se l’estate del 2022 aveva portato un oro e un bronzo mondiale, una vittoria in VNL, la lunga stagione 2023 se ne va con tutti gli obiettivi falliti dalle due squadre azzurre che escono entrambe con le ossa rotte dalle varie competizioni internazionali anche se da una parte, quella maschile, si tratta di risultati al di sotto delle aspettative, mentre in campo femminile di una crisi strutturale per risolvere la quale serve un intervento delicato da parte di chi ha spiccate doti di diplomazia.

Il fil rouge che lega le due squadre italiane è la mancata qualificazione immediata ai Giochi Olimpici, pratica che per entrambe andrà sbrigata probabilmente senza troppi problemi nell’estate prossima in una VNL che si trasformerà per gli azzurri in competizione da affrontare con il coltello fra i denti e che altre squadre che a Parigi andranno per vincere la medaglia potranno allegramente snobbare concentrandosi su un solo obiettivo. E’ questo il “regalo” che questa stagione lascia a chi dovrà programmare la prossima che, appunto, è la stagione più importante del ciclo triennale.

In campo femminile si sa bene cosa è accaduto: un campionario di errori di gestione che ha portato la squadra lentamente a sfaldarsi. La vera Italia non si è mai vista e se non torna la vera Italia, le azzurre a Parigi andranno per via di un ranking rimpinguato dai risultati ottenuti con la squadra al completo in campo, ma destinata a recitare un ruolo di comprimaria. Sul cosa si debba fare non è il caso di tornare, basta attendere gli eventi ma il percorso è tracciato. La speranza è che non si arrivi più ad una situazione del genere, un mix di omissioni e azioni dimostrative e punitive che hanno portato a far crollare una situazione che andava affrontata in modo totalmente diverso.

In campo maschile l’Italia che aveva superato tutti gli ostacoli prima all’Europeo 2021, poi al Mondiale 2022, capace di stupire e di esprimere un gioco spumeggiante e divertente, quest’anno è mancata nei momenti decisivi e questa deve essere materia di analisi per De Giorgi e il suo staff. Ci può stare la sconfitta, per quanto netta, in semifinale con gli Stati Uniti che in questa stagione hanno avuto un ruolino di marcia importante, ci può stare anche la sconfitta netta in finale dell’Europeo con la Polonia che ha indovinato tutto al servizio giocando la partita perfetta.

Ci sta molto meno perdere con Germania e Cuba (la sconfitta al tie break con il Brasile a casa sua in una partita molto particolare è tutto sommato accettabile) in un torneo dove tutti hanno parlato fin troppo di stanchezza quando la Germania, che ha staccato il pass per Parigi, ha disputato gli stessi tornei dell’Italia, così  come la Polonia che si è qualificata da un’altra parte con un paio di giornate di anticipo, dopo aver vinto VNL ed Europeo e avrebbe dovuto essere molto più stanca. Stanchezza che può essere tirata in ballo forse per il solo Romanò che non ha saltato una partita dall’inizio dell’estate fino a oggi e che a Rio ha pagato dazio, risultando discontinuo e spesso meno efficace del solito.

L’impressione è che le avversarie abbiano studiato alla perfezione il gioco della squadra azzurra e che l’Italia abbia faticato a trovare un piano B, contromisure efficaci per uscire da certi momenti difficili. Troppi i break subiti nelle fasi decisive dei vari match (anche quelli vinti) a Rio, troppi gli errori commessi soprattutto in fase di contrattacco. Il lavoro da fare è di cesello e la speranza è trovare qualche alternativa nei ruoli chiave di questa squadra e ad esempio la prestazione di Bovolenta contro Cuba, in questo senso, è un’ottima notizia. L’Italia resta, anche dopo questa estate senza trofei alzati, una delle (due o tre) squadre da battere tra un anno a Parigi (dove andrà senza particolari sussulti tramite il ranking). Si riparte da una base elevata, dalla squadra che ha saputo demolire l’Argentina nei quarti della VNL e la Francia nella semifinale dell’Europeo ma bisogna imparare dagli errori commessi quest’anno per arrivare al massimo a Parigi e provare a regalarsi il sogno olimpico.

Foto Fivb

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