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‘Maurizio racconta…’: la pandemia ha rallentato l’ascesa di Sinner, a differenza di Alcaraz?

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VOTO, BORSINO E MIGLIORI DELLA SETTIMANA DELL’ITALIA

Voto della settimana per l’Italia: 7,5          

Borsino della settimana (chi sale e chi scende)

L. Musetti (tennis)        A. Bellandi (judo)
P. Sighel (short track) Nazionale curling femminile

Atleta della settimana (uomo). Jannik Sinner (tennis): i numeri parlano da soli. Per il ventiduenne nativo di San Candido quarto titolo stagionale e decimo in carriera nel circuito ATP, eguagliando un certo Adriano Panatta. Inoltre, stabilisce il record di partite vinte in un anno solare: ora sono 56 con la vittoria in finale a Vienna, mai così tante per un italiano. E il 2023 non è ancora terminato..Jannik continuerà a stupirci.

Atleta della settimana (donna). Odette Giuffrida (judo֪): vincendo il Grand Slam di Abu Dhabi, la laziale allunga il record di medaglie Slam consecutive a 16. Un record che, almeno in campo italico, secondo me resterà imbattuto per tanto tempo. Con una mano ancora a mezzo servizio, ha usato la testa in maniera impeccabile, miscelando tecnica e tattica in maniera perfetta. Il sogno a Cinque Cerchi continua, sperando di raggiungere il colore del metallo che ancora manca nella sua bacheca.

L’ASCESA DI SINNER È STATA CONDIZIONATA DAL COVID-19?

Tanto si è parlato nelle ultime settimane riguardo la prorompente ascesa di Jannik Sinner in questa stagione. Inoltre, molti addetti ai lavori e appassionati continuano a raffrontare i numeri dell’altoatesino con quelli di Carlos Alcaraz, attuale numero 2 del ranking mondiale ATP. Tutti con lo stesso obiettivo: pronosticare chi sarà il più vincente tra i due a fine carriera. Lo sport e così, cercare nella fattispecie l’idolo con cui identificarsi. Soprattutto quando è caratterizzato da duelli che hanno fatto (e faranno) la storia di ogni disciplina. Attualmente, i numeri parlano chiaro: 2 slam e 4 Masters 1000 vinti dal murciano, mentre l’azzurro è a quota zero slam e 1 Masters 1000. Anche l’età, a questo punto, giocherebbe a favore di Alcaraz: 20 anni e 6 mesi per lo spagnolo, 22 anni e 2 mesi per Sinner. Tuttavia, esiste una variabile di cui poco si parla e che forse ha condizionato il cammino sin qui di entrambi. Eccola: quale dei due atleti è stato penalizzato maggiormente dalla pandemia di Covid-19, rallentandone l’ascesa? Senza titubare, dico Sinner. Ecco i motivi:
a- La stagione 2020 (quella dell’inizio del lockdown dovuto alla pandemia) ha vissuto un blocco del ranking ATP di cinque mesi (fra marzo e agosto). In quel momento (alla chiusura del 16-03-20), Alcaraz era numero 318° del mondo – senza aver compiuto ancora 17 anni – mentre Sinner era il numero 73° del mondo a 18 anni e mezzo. Già dal secondo semestre del 2019 giocava stabilmente nel circuito maggiore ed era diventato un top 100. Quando il ranking è stato sbloccato di nuovo (il 24-08-20), l’azzurro ha subito compiuto il mese dopo un ulteriore balzo in classifica, issandosi fino al 46° posto. Risulta evidente che, senza il blocco del ranking, il balzo lo avrebbe compiuto molti mesi prima.
b- Ovviamente, la differenza d’età (soprattutto per il tennis attuale) ha giocato un ruolo chiave in tutto questo. Al momento del lockdown, Carlitos giocava ancora i circuiti minori (ITF e Challenger), mentre Jannik disputava, ormai in pianta stabile, il circuito maggiore. Dunque, le possibilità di (non) progredire ulteriormente le ha subite chi giocava i tornei dove c’erano più punti in palio. Pertanto, Alcaraz non ha avuto questo tipo di problemi, e l’età – nonostante la precocità – ha giocato dalla sua parte.
c- Infine, lo stesso COVID-19, di cui è risultato positivo Sinner dopo lo Slam di Melbourne ad inizio 2022, oltre a diversi malanni e infortuni subiti durante la seconda metà di quell’anno, ne hanno compromesso praticamente un’intera stagione. Nella medesima, ha potuto esprimere rare volte il suo tennis fatto di accelerazioni e potenza di colpi. Un “buco” tra gli eccellenti 2021 e questo 2023. Contrariamente a quanto avvenuto ad Alcaraz, che con un magico 2022 è diventato numero 1 al mondo.
Attenzione, con quest’analisi non si vuole sminuire il palmares di Alcaraz né quanto fatto finora dal murciano nel circuito. Ma certamente esaltare le potenzialità che Sinner deve ancora esprimere, e che i tremila punti che lo separano dallo spagnolo nel ranking sono forse un po’ troppi. Fortunatamente, il tempo è tutto dalla sua parte per riscrivere la storia del tennis azzurro. Ne riparleremo tra circa un decennio, quando vedremo la cifra di entrambi accanto alla voce “titoli conquistati”, magari anche dello Slam. La sfida è lanciata.

Maurizio Contino

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Foto: Lapresse

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