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MotoGP, GP Indonesia 2023: numeri, statistiche, curiosità. Mandalika cerca un padrone, ma a meno di cataclismi non lo troverà

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La MotoGP resta in Estremo Oriente, ma affronta un lungo viaggio dalle latitudini temperate a quelle equatoriali. Difatti, domenica 15 ottobre, andrà in scena il Gran Premio di Indonesia. La gara è giunta alla sua quarta edizione, la seconda dalla “rinascita” dopo l’estemporanea presenza in calendario già negli anni ’90.

L’evento nacque nell’ormai lontano 1996, allo scopo di fornire all’autodromo di Sentul una vetrina internazionale. L’ambiziosa visione dell’allora presidente indonesiano Suharto era quella di portare la Formula 1 sull’Isola di Java! Il sogno rimase tale, poiché la cosiddetta “crisi finanziaria asiatica” del 1997 affossò l’economia di molti Paesi, Indonesia compresa. Dunque, non solo sfumò l’idea di abbracciare il Circus a quattro ruote, ma si dovette rinunciare anche al Motomondiale.

Le autorità indonesiane hanno però sempre considerato il motorsport come un eccellente incentivo al turismo. Dunque, una volta ritrovata la floridezza economica, si è presa la decisione di erigere un nuovo e moderno autodromo. Nacque così il Mandalika International Street Circuit, edificato non lontano da Bali. Il Motomondiale avrebbe dovuto tornare già nel 2021, ma la pandemia ha posticipato di un anno la resurrezione.

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MANDALIKA 2022

Nel 2022 si è corso a fine marzo, non a metà ottobre. L’appuntamento è stato caratterizzato da forti acquazzoni che hanno condizionato soprattutto la MotoGP, influendo però anche sulla distanza della Moto2. Per la cronaca, nella classe regina si è imposto Miguel Oliveira (Ktm) davanti a Fabio Quartararo (Yamaha) e Johann Zarco (Ducati).

Nella categoria cadetta ha invece vinto a sorpresa il thailandese Somkiat Chantra. Infine, in Moto3, unico ambito in cui il GP si è svolto in maniera lineare, l’affermazione è stata preda di Dennis Foggia.

SENTUL (500cc)

È doveroso ricordare anche le due gare di Sentul. Nel 1996 trionfò l’australiano Mick Doohan, che precedette il brasiliano Alex Barros e l’italiano Loris Capirossi, il quale infilò la sua Yamaha tra una muta di Honda. Nel 1997 l’Ala riuscì invece a monopolizzare il podio. Il giapponese Tadayuki Okada fu capace di battere in volata il già citato Doohan, reduce da 10 successi consecutivi, mentre Alex Crivillé si prese la terza piazza.

SENTUL 1997 (250cc)

Ventisei anni fa, nella 250cc vinse Max Biaggi, la cui affermazione fu oltremodo significativa. Risultò, infatti, determinante per la conquista del suo quarto Mondiale consecutivo nella ‘quarto di litro’.

Quella indonesiana era la penultima gara stagionale, alla quale il Corsaro Nero arrivò occupando la terza posizione nella classifica iridata. Ralf Waldmann (214 punti) e Tetsuya Harada (211) erano infatti davanti a Biaggi (205), che però dominò la scena, mentre il giapponese non andò oltre la quarta piazza e il tedesco visse una delle giornate più difficili della sua stagione, classificandosi solo settimo.

Max ribaltò la situazione, prendendo il comando della graduatoria assoluta con 230 punti, contro i 224 di Harada e i 223 di Waldmann. Il romano completò l’opera con il secondo posto nel successivo GP d’Australia, laureandosi Campione della 250cc per la quarta volta di fila, la prima con Honda dopo le tre corone iridate ottenute con Aprilia.

Foto: Valerio Origo

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