MotoGP
MotoGP, Jorge Martin si conferma il numero 1 sulla performance pura… In attesa di Sprint e GP!
Da un mese e mezzo, Jorge Martin si dimostra perennemente il più veloce del branco Ducati e, di conseguenza, dell’intero panorama della MotoGP. Qualcuno potrebbe chiedersi cosa è cambiato, quasi all’improvviso, a inizio settembre. Il madrileno è salito di livello in maniera palpabile, diventando il punto di riferimento nell’ambito della performance pura.
Sono stati i fatti del Montmelò a cambiare la carte in tavola? L’incidente di Francesco Bagnaia ha lasciato strascichi nel piemontese, facendo viceversa scattare qualcosa all’interno dello spagnolo? Si è forse reso conto di avere l’occasione di far saltare il banco iridato e questa prospettiva gli ha fornito quel quid interiore in più in termini di convinzione che gli mancava in precedenza?
Impossibile dare una risposta. Buttarla sull’aspetto psicologico è talvolta la soluzione più semplice e, paradossalmente, superficiale. In realtà i meccanismi interiori di ognuno sono talmente complicati da sfuggire persino alla persona che ne è oggetto, la quale di tanto in tanto li subisce inconsciamente. Nel bene o nel male, a seconda della direzione in cui vengono mossi gli interruttori della mente.
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Potrebbe anche essere una questione concreta. In una MotoGP esasperata come quella attuale, anche un dettaglio può fare la differenza. Forse Martin e il Team Pramac hanno aggiustato quel piccolo, ma cruciale, particolare servito a far crescere di colpi lo spagnolo. Sempre sul piano della prestazione pura, s’intende, perché essere primo in una sessione di prove conta come il due di danari con briscola a bastoni. Jorge ha cominciato a fare il bello e il cattivo tempo anche in gara, sia chiaro, ma lì non basta la velocità pura. Bisogna anche evitare di sbagliare, nella guida (Mandalika docet) o in termini strategici (Phillip Island iterat).
Da inizio settembre qualcosa è cambiato, i rapporti di forza si sono modificati in favore di Martinator. Il perché, forse, non lo sapremo mai e potrebbe finanche essere irrilevante ai fini del Mondiale. Nel frattempo si prende atto dell’ennesimo venerdì da leone dello spagnolo, nell’attesa di capire se anche il sabato e la domenica seguiranno la stessa falsariga.
Foto: Valerio Origo