MotoGP
MotoGP, Martin stupisce anche sul bagnato: non ha punti deboli? Ora si vedrà la caratura di Bagnaia
Avrebbe potuto essere splendida, per dinamiche, la gara di Motegi. Il meteo nipponico si era erto a severo maestro del Motomondiale, innalzando progressivamente la difficoltà del Gran Premio del Giappone. Da un’iniziale pioggerellina, si era passati gradualmente a precipitazioni sostenute. Una situazione che ha costretto i centauri ad adattarsi a una pista cangiante, proponendo la possibilità di separare il grano dal loglio.
Purtroppo si è assistito a uno splendore solo a metà, poiché nel momento in cui le cose si stavano facendo davvero interessanti, è stata sventolata la bandiera rossa. Un peccato, perché ormai è stata edulcorata l’essenza stessa delle corse. Se non si accetta il pericolo come una dinamica intrinseca al motorsport, allora esso viene castrato. Altro discorso, molto articolato, che non vale la pena di affrontare in questa sede.
Si può tuttavia affermare come si sia visto abbastanza per trarre un giudizio relativo ai rapporti di forza dell’attuale MotoGP. Ora come ora, Jorge Martin è il numero uno e Francesco Bagnaia il numero due. La pioggia ha sparigliato le carte solo ed esclusivamente dietro di loro. Difatti, Marc Marquez ha potuto festeggiare il primo podio della stagione. Immancabilmente alle spalle, però, ai duellanti per l’Iride.
MotoGP, Francesco Bagnaia: “Mi tengo stretto il secondo posto, le condizioni erano complicate “
Martin ha stupito, o meglio, ha impressionato per la fiducia messa in mostra nel guidare la sua Ducati. Il venticinquenne spagnolo ha dimostrato di poter tenere un livello superiore sul bagnato rispetto a quello del pur valente Bagnaia, al quale oggi non si può rimproverare nulla. Pecco ha fatto ciò che poteva, artigliando la piazza d’onore. Non ha però avuto modo di contrastare la feroce supremazia dell’iberico, a Motegi indiscutibilmente superiore.
L’asticella dello scontro si alza, soprattutto per merito del madrileno. La pioggia rappresentava una variabile sconosciuta relativamente alla sua capacità di proporsi al vertice. Incognita sciolta come zucchero nell’acqua. Avrebbe potuto essere l’aderenza precaria, il tallone d’Achille di Martin. Non lo è.
Per Bagnaia si fa sempre più dura contenere un rivale che ormai, in campionato, lo ha raggiunto. Dal +62 successivo al GP d’Austria si è passati a un esiguo +3. La domanda è se il piemontese riuscirà ad alzare la sua, di asticella, già a partire da Mandalika. In caso contrario, rischia di ripartire dall’Indonesia da inseguitore…
Foto: LivePhotoSport