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Nuoto, Coppa del Mondo. Anche ad Atene si sogna con Thomas Ceccon! Martinenghi in crescita in attesa dei “rinforzi” a Budapest

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Thomas Ceccon

Thomas Ceccon non sbaglia un colpo. Sei gare e sei podi in Coppa del Mondo, con un sostanzioso miglioramento soprattutto sui 200 dorso che apre scenari interessanti sul futuro del due volte campione del mondo veneto.

Ceccon non ha mai nascosto il suo desiderio di concentrarsi su altre gare, anche su distanze più lunghe di quelle affrontate finora, in vista dei prossimi grandi appuntamenti internazionali e già nel 2021, non fosse stato per il Covid che lo ha colpito proprio in gennaio, nel momento in cui si deve mettere benzina nel motore, si sarebbe cimentato nei 200 dorso che allora erano territorio di caccia soprattutto per i russi, in particolare Rylov che al momento è fuori dai Giochi e difficilmente rientrerà a Parigi, al netto di moratorie, perché ha già dichiarato di non voler disconoscere l’operato del governo di Mosca, come richiesto da World Aquatics.

I 200 dorso, dunque, presentano un panorama abbastanza scarno di rivali di altissimo livello, scarno in termini numerici e non di qualità perché Leon Marchand e Ryan Murphy, tanto per fare due nomi, sono due colossi che battere in una distanza ancora tutta da digerire, non sarebbero facili per l’azzurro. Meglio su questa disciplina che in altre, il tutto probabilmente in prospettiva 2025 e oltre perché a Parigi con ogni probabilità Ceccon punterà sulle “sue” specialità, i 100 dorso e i 100 stile libero dove potrà essere molto importante la sua presenza in staffetta in chiave conferma del podio di Tokyo 2021.

Di sicuro le gare di Berlino e Atene hanno dimostrato che Ceccon possiede la chiave per aprire molte porte e quella dei 200 dorso addirittura era quasi socchiusa per cui piuttosto semplice da spalancare per il campione azzurro che sembra avere ritrovato il feeling con le distanze più ampie che aveva respinto nelle ultime stagioni (in particolare i famigerati 200 misti).

Altro discorso va fatto per Nicolò Martinenghi che non vedremo mai in forma a ottobre e che però ha confermato che, anche nella sofferenza a causa di carichi di lavoro pesanti, può dire la sua ad altissimo livello. Per tre occasioni su quattro si è tenuto alle spalle un signore che si chiama Adam Peaty che sulla carta non dovrebbe metterci tanto a rimettersi a marciare sui suoi livelli abituali e non è rimasto lontanissimo dai rivali di sempre se si esclude il cinese Qin, destinato probabilmente a riscrivere la storia della specialità.

Già da Berlino ad Atene si è visto un piccolo cambio di passo del varesino a cui manca brillantezza e resistenza in questa fase. Gettarsi in acqua nei 100 rana a Parigi contro avversari di quel calibro con la ambizione di andarsi a riprendere la medaglia olimpica è già un atto di coraggio: la volata è lanciata e si preannuncia lunga e piena di ostacoli ma Nicolò Martinenghi non ha paura e i suoi ultimi due anni lo stanno a dimostrare. A Budapest arriveranno altri azzurri che potrebbero prendersi belle soddisfazioni: Benedetta Pilato, Leonardo Deplano, Manuel Frigo, Alessandro Miressi, Federico Poggio e Lorenzo Zazzeri.

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