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Olimpiadi 2026, a Predazzo è corsa contro il tempo per approntare i trampolini per i Giochi di Milano-Cortina

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La foto che accompagna questo articolo è stata scattata la scorsa settimana allo stadio del salto con gli sci “Giuseppe Dal Ben” di Predazzo. È il luogo dove, nel febbraio 2026, è programmato lo svolgimento delle gare olimpiche di salto con gli sci (elementare, Watson) e combinata nordica. L’osservatore più acuto avrà sicuramente notato come manchi qualcosa.

“La neve? Beh, siamo a fine ottobre e il clima è cambiato. Non si può pretendere di vedere l’impianto agghindato a festa!” Giusto, tuttavia manca qualcosa d’altro. “La copertura in plastica della zona d’atterraggio? Ah beh, si sta lavorando ed è doveroso rifarla a nuovo. Dunque nulla di strano”. Assolutamente, cionondimeno c’è un’assenza ancor più pregnante. “I trampolini? Ah mancano proprio i trampolini…”.

Dunque, oggi, 25 ottobre 2023, a Predazzo non c’è niente di quanto è necessario per disputare i Giochi olimpici 2026. Niente allarmismi, sia chiaro. C’è ancora tanto spazio prima del giorno delle scadenze irrevocabili ed è importante sottolineare come i lavori procedano. Anzi, l’assenza stessa dei trampolini è la dimostrazione di come il rinnovamento sia in atto. Non ci troviamo certo nella situazione dello sliding center di Cortina d’Ampezzo (progetto cestinato) o in quella degli impianti del ghiaccio nella città di Milano (a oggi piuttosto nebulosa, giusto per usare un eufemismo).

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C’è un però. I tempi sono stretti. Si è accumulato un ritardo non trascurabile nell’iniziare le operazioni di rifacimento a causa di magagne di varia natura, soprattutto burocratica, fortunatamente superate. La proverbiale “domanda da un milione di dollari” (anzi, da svariati milioni di euro nel caso di specie, visto il costo delle opere) è se si riuscirà a recuperare quanto lasciato per strada. Mettiamola in questo modo. I trampolini si faranno sicuramente. Entro il febbraio 2026 o a babbo morto, come si suole dire? Dipende da un altro genere di tempo, quello meteorologico.

Questa dinamica non è in potere dell’uomo. Se il cantiere dovesse viaggiare spedito, allora no problem. Se viceversa sopraggiungesse qualche imprevisto, per esempio qualche perturbazione di troppo, allora ecco che con il maltempo sulla Val di Fiemme pioverebbero anche le gatte da pelare.

Ci sarebbe, infine, un piccolo particolare. Dal 10 al 12 gennaio 2025, dunque fra poco più di un anno, dovrebbero tenersi le gare pre-olimpiche. In linea non solo puramente teorica, ma proprio pratica, per disputarle bisognerebbe aver pronto almeno un trampolino. Però adesso quel genere di struttura è proprio come l’Isola di Peter Pan. Non c’è.

Foto: fonte propria

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