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Pista di bob a Cortina, Roda ammette: “Situazione che ci rattrista. Pensiamoci bene”

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Flavio Roda

Il conto alla rovescia prosegue in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Tra gli aspetti a tenere banco, vi è quello legato a quello della disputa degli sport da budello in terra italiana. Sono mesi di discussioni e polemiche che, nei fatti, non hanno portato a nulla di concreto.

Allo stato attuale delle cose, appare complicato costruire un catino a Cortina, sede delle prove per bob, skeleton e slittino. Motivo? Non c’è alcuna società disposta a iniziare i lavori con i soli 80 milioni a disposizione. Non è un caso che alcune testate abbiano parlato di piani alternativi, come il fatto di andare a gareggiare in Svizzera, sul catino St. Moritz.

A questo proposito, si è pronunciato nel corso del FISI Opening 2023 il presidente Flavio Roda, ribadendo un concetto molto chiaro: “Nei progetti della FISI, il bob, lo skeleton e lo slittino hanno un posto importante per noi che stiamo investendo. Sappiamo benissimo che sono discipline non facili da gestire, in particolare il bob ha bisogno di tantissima ricerca. La nostra Federazione cerca di investire tutto il possibile per cercare di mantenere queste discipline in Italia, se pensiamo alla loro storia“, le parole di Roda.

Tutto questo parlarne in negativo, ci rattrista abbastanza, anche perché la speranza era quella, una volta visto il dossier di Milano-Cortina che comprendeva l’impianto con quella storia, di avere una pista. Un budello su cui i nostri atleti avrebbero potuto allenarsi e prepararsi e non di fare km e km per questo motivo. Gli slittinisti, ad esempio, sono rientrati da Lillehammer proprio per questa ragione. Quindi problemi di vario genere e non sono messi nelle stesse condizioni di altri. Per noi è importante e mi sono permesso anche di scrivere una lettera al presidente Zaia, persona che si è spesa maggiormente per questo impianto, sollecitando per il fatto che questo impianto è sì costoso, ma è l’unico modo per tenere in vita queste discipline. È necessario pensarci“.

Foto: LaPresse

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