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Quando torna in campo Jannik Sinner? Il tabellone a Parigi-Bercy e un tabù da sfatare in Francia

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C’è un lato curioso nella storia tennistica di Jannik Sinner: nel prossimo torneo cui prenderà parte, il Masters 1000 di Parigi-Bercy, ancora non è riuscito a vincere una partita. Un paradosso al limite dell’incredibile, si direbbe, ma che può essere presto spiegato con le particolarità delle sue stagioni professionistiche finora vissute.

Nel 2019, infatti, si era nell’anno della sua esplosione. Entrò nei 100 proprio a ridosso dell’ultimo 1000 dell’anno, e al tempo il tabellone era a 48 giocatori. Tradotto, significava entry list con cut off ancora più alto, qualificazioni con giocatori anche di più elevata classifica di allora. In breve, non era ancora tempo per l’accesso diretto per colui che, allora, era vicinissimo a entrare nei 100 (l’avrebbe fatto dopo il secondo turno a Vienna, andando poi a vincere il Challenger di Ortisei).

Nel 2020, invece, era periodo post-Covid. Punti in uscita congelati, calendario rivoluzionato, difficoltà nel salire e logiche conseguenze su tutto l’impianto classifica (in altre parole, sia Sinner che Lorenzo Musetti sarebbero saliti più in alto ad ancora maggiore velocità senza le modifiche). Jannik era entrato nei 50 con i quarti al Roland Garros d’ottobre, ma semplicemente non era nell’entry list delle qualificazioni a Bercy, la cui pubblicazione non seguiva (e non segue) il corso dell’esatta settimana precedente il torneo, ma si basa sul ranking di alcune settimane prima.

Jannik Sinner ha vinto il 10° torneo in carriera a 22 anni: già eguagliato il record di Panatta

Il 2021, finalmente, fu l’anno dell’esordio, già a livello di secondo turno in funzione del bye. Ma accadde di tutto. Innanzitutto il colpo morale della sconfitta (e relativi strascichi) di Sinner contro Tiafoe nella semifinale di Vienna era stato forte; in più, dalle sue parti era finito Carlos Alcaraz, che in quel periodo stava lanciandosi verso la carriera attualmente nota. Lo spagnolo passò il primo turno contro il francese Pierre-Hugues Herbert, in tre tiratissimi set, e poi sconfisse Jannik in due parziali anch’essi molto tirati in una collocazione di campo quantomeno ignobile, il Court 1 (che, rispetto al Palais Omnisports, ha spazi che definire minimi è un complimento). Risultato: 7-6(1) 7-5.

Infine, 2022. La stagione di Sinner era sì stata di buonissimi successi e risultati importanti (tre quarti di finale Slam in un anno non sono da tutti, e sarebbero stati quattro senza il ritiro contro Rublev negli ottavi al Roland Garros), ma era stata anche molto condizionata dagli infortuni. Uno di questi, a Sofia, lo aveva costretto a ritirarsi contro il danese Holger Rune a terzo set inoltrato; andò a Bercy, ma semplicemente per onor di firma. Perse, e male, dallo svizzero Marc-Andrea Huesler per 6-2 6-3: era evidente lo stato di difficoltà fisica dopo una stagione irta di difficoltà e chiusa lì.

In questo 2023, ancora una volta usufruirà di un bye al turno iniziale, partendo dunque dal secondo: per avversario ci sarà certamente un americano tra Mackenzie McDonald e JJ Wolf. Il primo riporta alla finale di Washington 2021, che è stato il primo 500 vinto da Jannik in carriera. Il secondo, invece, l’ha avuto dall’altra parte della rete solo in doppio. Prima di mercoledì non lo rivedremo sicuramente in campo per un semplice motivo: si sa già che Wolf-McDonald si giocherà di martedì.

Foto: LaPresse

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