Rugby
Rugby: il Mondiale 2027 sarà a 24 squadre e nasce la Nations Cup. Ci sarà anche l’Italia
Importanti rivoluzioni nel calendario internazionale del rugby. World Rugby ha deciso oggi un ampliamento del numero delle partecipanti al prossimo Mondiale e soprattutto ha comunicato la nascita di una nuova competizione, la Nations Cup, che vedrà ai nastri di partenza anche l’Italia.
Andiamo con ordine e partiamo da ciò che accadrà però nel 2027, quando il Mondiale si giocherà in Australia e vedrà al via ben ventiquattro nazionali. Alla rassegna iridata australiana sono già qualificate dodici squadre e tra queste anche l’Italia e se ne aggiungeranno altre dodici dalle qualificazioni. La formula prevede sei gironi da quattro squadre con le prime due di ogni gruppo e le quattro migliori terze che accedono agli ottavi di finale.
Quest’oggi c’è stata poi l’ufficialità della creazione della Nations Cup. Un torneo che prenderà il via dal 2026 e al quale partecipano le migliori dodici squadre al mondo: le rappresentanti del Sei Nazioni (dunque l’Italia, insieme a Inghilterra, Francia, Irlando, Galles e Scozia), le quattro del Rugby Championship (Nuova Zelanda, Sudafrica, Australia ed Argentina) e poi Giappone e Fiji.
Le partite della Nations Cup si giocheranno nel biennio 2026-2028 nei mesi di luglio e novembre, andando a sostituire i Test Match. Nel successivo biennio 2028-2030, dove verranno introdotte anche le retrocessioni e le promozioni. Infatti oltre ad una prima divisione è stata creata anche una seconda divisione da dodici squadre con Portogallo, Georgia, Samoa, Tonga, Uruguay, Stati Uniti, Spagna, Romania, Namibia, Cile, Canada, Hong Kong. Le prime due classificate della seconda divisione nel 2030 sfideranno in un playoff le ultime due della prima divisione, dunque con la possibilità di scambiarsi i posti.
Nel consiglio internazionale di quest’oggi è stato poi deciso che il Mondiale femminile nel 2025 sarà a sedici squadre e che inoltre è stata ampliata anche la Pacific Nations Cup dal 2024, con partecipanti Fiji, Tonga, Samoa, Giappone, Stati Uniti e Canada.
FOTO: LaPresse