Bob

Stefania Belmondo si pronuncia sulla pista da bob per Milano-Cortina 2026: “Contano costi e ambiente”

Pubblicato

il

Quale futuro per la pista degli sport da budello in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026? Un vero e proprio caso è quello scoppiato negli ultimi giorni, dopo l’annuncio del presidente del CONI, Giovanni Malagò, che l’impianto per tali specialità a Cortina non ci sarà su indicazione del Governo italiano.

Come affermato da Malagò, si è in cerca di alternative che coincidono con l’impiego di strutture all’estero. Tanti nomi sono stati fatti, ma resta il fatto che mai era accaduto nella storia dei Giochi Invernali che un evento vada in scena in un territorio diverso da quello del Paese ospitante.

Si è ripreso a parlare però per cercare di organizzare il tutto nel Bel Paese. L’opzione è quella di Cesana, sede delle gare per le Olimpiadi di Torino 2006, ma anche in questo caso non mancano le difficoltà. A questo proposito, intervenuta all’ANSA, si è espressa Stefania Belmondo, fuoriclasse assoluta nella pratica dello sci di fondo nel recente passato. “Sarebbe importante per la zona di Cesana ma io chiederei di fare qualcosa che possa essere smontato senza costi disumani e soprattutto senza che abbia un impatto ambientale forte. Per prima cosa io metto l’impatto ambientale: vediamo tutti cosa sta succedendo all’ambiente“, le considerazioni di Belmondo.

Ben venga per i nostri sport invernali se si costruisce qualcosa, come ha detto anche Armin Zoeggeler; ma lo ripeto io metto prima di tutto l’ambiente”, non particolarmente convinta quindi dell’opzione di Cesana. “Chiamerei degli ingegneri per progettare una struttura che poi si possa smontare senza però dissanguarsi. E’ vero che gli impianti possono aiutare i nostri sporti ma, a questo punto, vanno fatti laddove c’è già una tradizione. Ad esempio, il salto in val di Fiemme è già una tradizione, allora lì si fa una pista che poi resta a chi già pratica quello sport“, ha concluso la campionessa di Vinadio, in provincia di Cuneo.

Foto: LaPresse

Exit mobile version