Rugby
Sudafrica campione del mondo! Gli Springboks piegano gli All Blacks e sono i più vincenti della storia del rugby!
La Coppa del Mondo di rugby resta in Sudafrica: allo Stade de France di Saint-Denis l’ultimo atto della decima edizione della manifestazione sorride agli Springboks, che superano, al termine di una partita durissima e giocata a lungo in 15 contro 14, la Nuova Zelanda per 12-11 e confermano così il titolo conquistato 4 anni or sono in Giappone.
Si tratta del quarto successo per gli africani, mentre gli All Blacks, unica formazione fino a questa sera ad essere riuscita nel back to back (2011 e 2015), restano a quota 3. Sudafrica mai sconfitto in finale, mentre per la Nuova Zelanda si tratta del secondo stop nell’ultimo atto, dopo quello subito nel 1995, sempre per mano degli Springboks.
Nel primo tempo al 3′ la prima svolta: Frizell entra nella ruck e prende per il collo Mbonambi, provocandogli una torsione innaturale del ginocchio. Giallo per il neozelandese con successiva review al TMO, ma il sudafricano è costretto ad uscire e gli Springboks perdono il tallonatore titolare, sostituito da Fourie. Intanto Pollard dalla piazzola scheggia il palo con l’ovale ma consegna i primi 3 punti al Sudafrica.
Al 12′ de Groot non rotola via da un raggruppamento ed il Sudafrica preferisce massimizzare la situazione di superiorità numerica: Pollard dalla piazzola consegna il 6-0 agli Springboks appena prima che si ritorni in 15 contro 15. Al primo affondo in attacco la Nuova Zelanda muove lo score: al 17′ sfruttando un vantaggio ottenuto nel raggruppamento, Mo’unga accorcia dalla piazzola.
La risposta del Sudafrica è immediata: Nuova Zelanda indisciplinata ed al 19′, pur da posizione distante e defilata, Pollard indica i pali e non perdona dalla piazzola, per allungare sul 9-3. Al 29′ il punto svolta: placcaggio alto di Cane, che lascia per altri 10′ in inferiorità numerica la Nuova Zelanda, ma il TMO trasforma il giallo in rosso ed il 14 contro 15 per gli All Blacks diviene definitivo.
Al 34′ tenuto a terra neozelandese e Pollard porta il Sudafrica oltre distanza di break per il 12-3. Gli All Blacks riescono comunque ad orchestrare la prima vera azione continua in attacco ed il fuorigioco di Etzebeth manda Mo’unga ad accorciare dalla piazzola al 39′. Si va così al riposo con gli Springboks in vantaggio per 12-6 e gli All Blacks in 14 contro 15 per tutto il resto della sfida.
Nella ripresa il Sudafrica parte a tutta, ma al 46′ Kolisi si rende reo di un placcaggio pericoloso in cui colpisce alla testa l’avversario: giallo anche per il capitano africano, con successiva review al TMO, e parità numerica ristabilita, almeno momentaneamente, in campo. Il TMO conferma il giallo, ma la Nuova Zelanda in 14 contro 14 spinge alla ricerca della meta, che al 54′ però viene cancellata ancora dal TMO per un in avanti dopo la touche.
Il Sudafrica torna in superiorità numerica, ma l’onda degli All Blacks non si placa e Beauden Barrett al 58′ risolve un’azione confusionaria raccogliendo un pallone sporco al termine di una lunga azione offensiva ed andando a schiacciare in meta. Mo’unga da posizione molto defilata non riesce a trasformare e gli Springboks restano in vantaggio, seppure di un solo punto, per 12-11.
Cambi da ambo le parti, ma la battaglia ristagna in mezzo al campo, con entrambe le formazioni molto fallose, soprattutto per imprecisioni dovute anche alla stanchezza. Al 73′ un in avanti volontario di Kolbe viene punito col giallo: si torna in 14 contro 14 fino al termine della gara. Beauden Barrett indica i pali, ma sbaglia dalla piazzola.
Mancano lucidità ed inventiva in campo, la Nuova Zelanda deve risalire il campo, ma non riesce a superare la linea di metà campo, nonostante mantenga il possesso dell’ovale. La manovra degli All Blacks è lenta ed il Sudafrica si difende con ordine: un in avanti concede la mischia agli Springboks ad una manciata di secondi dal termine, ovale in cassaforte e titolo conquistato per 12-11.
Foto: LaPresse