Tennis
Tennis, Guido Monaco: “Alcaraz magari vincerà 20-30 Slam, ma adesso non è ancora come i Big3”
Nuova puntata di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e andata in onda su Sport2U, web tv di OA Sport, con il contributo fondamentale di Guido Monaco. Si parla della finale del Masters 1000 di Shanghai, vinta da Hubert Hurkacz su Andrey Rublev (e con questo il polacco tocca quota 2, mentre per il russo c’è una delusione importante anche per lo sviluppo del match). Ma l’altro argomento caldissimo, come vedremo, è sviluppato su Carlos Alcaraz.
Argomento principe è chiaramente la finale di Shanghai: “Rublev nel tie-break ha fatto lo stesso errore del primo set, perché non è riuscito a trovare la misura della spinta che doveva avere. Si parte dal presupposto che in un match del genere allungare gli scambi potesse essere un vantaggio per Rublev. Quando Hurkacz, che è un finto lento perché il campo lo copre bene (mi ricorda in qualche misura Berrettini, che passa per scarso in difesa, ma migliorando molto a destra è diventato capace di reggere gli scambi lunghi), ma non è il terreno ideale. Alberto Martin ha dovuto ricordare a Rublev di far correre il polacco verso destra. Quell’indecisione nel primo set gli è costata il break. Nel tie-break, sul 5-2, ha fatto un po’ lo stesso errore. Non è così strano: in certi momenti hai la sensazione che, all’80% della spinta, fai muovere l’avversario e arrivano i punti. Però poi è pericoloso specie con uno della caratura di Hurkacz, che ha recuperato il minibreak e poi il servizio ha fatto la differenza. Servizio e seconda migliorati tantissimo per Rublev, era il punto debole del suo repertorio“.
Chiaramente l’obiettivo è quello di Torino: “Hurkacz rientra prepotentemente in corsa per le Finals, dopo una stagione di alti e bassi. 12 volte è finito al tie-break decisivo, vincendo 8 partite e perdendone 4, ma di quelle 8 molte sono state nei primi turni con giocatori di caratura inferiore. […] Hurkacz e Fritz, per attitudine nei tornei indoor, sono quelli che potrebbero giocarsi il posto salvo recuperi di Rune che però non è molto in forma. Tenderei a dare per certo anche Tsitsipas, che è a 3600 punti e non dovrebbe essere molto a rischio per l’ottava posizione. Anche Zverev non credo si farà sfuggire l’occasione. Quindi veramente Hurkacz e Fritz si giocano il posto. Fritz fa parte di quella categoria di giocatori un po’ ‘alla Rublev’, gli manca quel centesimo per fare l’euro. Venire a prendersi il punto avanti, avere quella personalità in certi momenti ancora non l’ha dimostrato. Tante volte ci sono le mini-categorie quando ci si avvicina al vertice, e Fritz e Rublev (e in qualche misura anche Hurkacz) hanno ancora alti e bassi e non sono riusciti a fare quegli exploit. Però se vincessero 1-2 Slam non sarei stupito. Oggi la qualità era alta, hanno giocato veramente un tennis di altissima qualità“.
Sul fatto che Carlos Alcaraz, da Wimbledon, sia a secco di tornei vinti, Monaco spiega: “Ha fatto finale a Cincinnati, semifinale agli US Open e a Pechino e qui ha trovato un Dimitrov molto competitivo. Dopo Wimbledon è evidente che ha perso smalto e forse leggerezza: è normale. Secondo me tanti giocatori giocano bene con Alcaraz. Ha una palla che ti fa giocare bene, nonostante possa prenderti in giro tennisticamente, ma non è così sporco e inoltre ha delle pause nell’arco del match. Quando Djokovic mette il pilota automatico, o Medvedev, hai la sensazione di non poterci mai fare il punto. Con lui hai la possibilità di giocartela o sorprenderlo. I numeri dei 3 big sono difficilmente raggiungibili, non perché manchi il potenziale, ma perché il suo tipo di tennis lo porta a perdere qualche partita in più. Poi vedremo, ha un livello e margine di crescita talmente elevato che magari porta a casa 20, 30 Slam, non so. Però è sicuramente diverso da Nadal, Federer o Djokovic da quel punto di vista“.
C’è poi un discorso di personalità dello spagnolo: “Probabilmente ancora, nonostante i risultati strabilianti e il tennis che mette in campo, per il suo modo di essere molto carino, che si diverte a giocare, non incute ancora quell’allure, quel carisma col quale vai in campo contro di lui e perdi prima di giocare. Forse non avrà mai quello che anche da giovani avevano sicuramente davanti Nadal, e Djokovic e Federer che ci sono arrivati un pochino dopo. Lui non fa niente per mettere quel tipo di pressione psicologica all’avversario. Lui gioca, si diverte. Questa è la prima stagione che gioca così tanto, quest’anno ha giocato tantissimo. Perdita di smalto più che normale. Hanno fatto bene a fermarlo: giocatori con quelle caratteristiche, se hai meno voglia di giocare perdi quella genialità, non diamo scontato che la fame e la determinazione di Federer, Djokovic e Nadal siano per forza nel DNA di Alcaraz. Se a Cincinnati ti scanni con Djokovic da quel punto di vista lì ci siamo, bisogna vedere tante cose, se trova rivali che lo stimolano. Non è tutto scritto per fortuna“.
Ancora sul giovane iberico: “Se patisce la personalità di Ferrero? Se anche lo patisce un po’ con quello che sta facendo credo che sia un prezzo da pagare che va anche bene. Poi maturerà, diventerà più uomo e da questo punto di vista sarà più indipendente“.
Rientro in campo di Berrettini. Puppo: “Credo a Vienna, è in tabellone, mi aspetto lì, se no non so“. Monaco: “Probabilmente hanno visto che ancora qualcosa non andava, hanno fatto bene ad aspettare una settimana, tanto adesso non cambia niente un torneo in più o in meno in vista di provare a recuperarlo in maniera discreta o buona per la Coppa Davis“.
VIDEO: LA PUNTATA COMPLETA DI TENNIS MANIA
Foto: Lapresse