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Tennis, Lorenzo Musetti e la necessità di una stabilità personale: la maturazione del giocatore è una conseguenza

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Lorenzo Musetti

Lorenzo Musetti tornerà in campo questa settimana a Vienna e avrà un primo turno molto impegnativo contro il bulgaro Grigor Dimitrov, in evidenza nella trasferta asiatica per i suoi risultati. Non è un periodo proficuo, in termini di risultati, per il carrarino, che specialmente dagli US Open in avanti fatica a esprimere quel tennis che sul finire del 2022 gli aveva permesso di vincere il torneo di Napoli, di spingersi alle semifinali dell’ATP di Firenze e di raggiungere i quarti di finale a Parigi-Bercy.

Difficile aspettarsi un colpo di coda in questo momento da Lorenzo, che sta vivendo una fase particolare della propria vita. Il riferimento è all’essere padre. Non ci sono dubbi che una notizia del genere dia un connotato diverso al proprio percorso in termini di felicità, ma chiaramente non è semplice da gestire anche nella concentrazione massima che va data al tennis.

Una riflessione che si lega a quanto aveva raccontato ai microfoni di OA Sport, Diego Nargiso: “Lorenzo è un grandissimo tennista e noi dimentichiamo, come del resto anche con Sinner, che è un ragazzo giovane. Ci aspettiamo che una persona a 21 anni sia come a 40, ma non è così, o per meglio dire ognuno ha i propri tempi di maturazione. Musetti è stato capace di arrivare in top-20 e ci sarà un motivo, non è stato un caso. Lui deve avere la pazienza di maturare come persona e di riflesso lo sarà come tennista. L’esperienza va fatta sulla propria pelle, non ci sono corsie preferenziali. Il fatto di mettersi fretta con certi obiettivi, per me, è il pericolo. Deve continuare a lavorare e sono certo che il suo valore verrà fuori e sarà sensibilmente migliore di quello attuale“.

In sostanza, la maturazione del tennista è subordinata a quella della persona. Non si sta scoprendo l’acqua calda e, considerato anche quanto è accaduto in passato, Musetti è un ragazzo dotato di grande sensibilità non solo tecnica, ma anche dal punto di vista emotivo. Di conseguenza, la pazienza di cui parla Nargiso si giustifica proprio per il contesto descritto.

Del resto, il modo di giocare del toscano è tanto bello quanto complicato da mettere a punto. Necessario mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, a partire dalla consapevolezza, per la massimizzazione del proprio risultato. Tutto questo non può che passare da uno stato di serenità.

Foto: LaPresse

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