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Tyson Fury finisce al tappeto, si rialza e batte Ngannou per split decision. Vittoria dubbia. E Usyk…

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Tyson Fury ha sconfitto Francis Ngannou per split decision al termine di un incontro altamente spettacolare, equilibrato, avvincente e che ha scaldato gli animi di tutti gli appassionati della grande boxe. Il Campione del Mondo WBC dei pesi massimi si è imposto sul ring di Riyad (Arabia Saudita) contro l’ex Campione del Mondo di MMA (arti marziali miste), che ha sfiorato il colpaccio sensazionale al suo debutto nella nobile arte.

Il ribattezzato The Gipsy King si è imposto contro il rinominato The Predator per 96-93, 95-94, 94-95 dopo dieci riprese estenuanti, rialzandosi dopo essere finito al tappeto nel corso del terzo round e facendo la differenza con il suo jab e un buon destro, ma senza strabiliare e subendo l’enorme potenza del franco-camerunense e una sagacia tecnica decisamente superiore alle attese della vigilia (evidentemente il lavoro svolto con Mike Tyson ha dato i propri frutti).

Il verdetto finale lascia parecchi dubbi. Il 37enne Francis Ngannou avrebbe meritato qualcosa in più, ma comunque oggi la categoria regina ha capito di avere tra le proprie fila un nuovo potenziale fuoriclasse. Tyson Fury si è salvato per il rotto della cuffia dalla prima sconfitta in carriera e conserva la propria imbattibilità (34 vittorie, 1 pareggio), la cintura iridata resta di sua proprietà ma non era comunque stata messa in palio alla vigilia del confronto.

Il 35enne britannico torna a casa dopo aver sofferto e vinto di misura, con un taglio sulla fronte e dopo essere finito a terra, con tanti punti interrogativi in vista del match del secolo contro l’ucraino Oleksandr Usyk, Campione del Mondo WBA, WBO, IBF, IBO. Quando andrà in scena l’incontro che decreterà il Campione del Mondo unico e indiscusso dei pesi massimi? Si parlava del 23 dicembre, ma proprio lo sviluppo del match di Riyad potrebbe fare slittare la disputa.

LA CRONACA DI FURY-NGANNOU

Fury ha incominciato l’incontro in maniera arrembante, cercando di fare la differenza con il destro e mettendo seriamente in difficoltà l’avversario. Ngannou non è però andato in balia del favorito della vigilia e anzi nella seconda frazione si è messo in mostra con uno splendido montante e un gancio sinistro che ha aperto un taglio sulla fronte del britannico.

Il grande colpo di scena si materializzata nella terza ripresa: Ngannou prende le misure e troneggia con un imperiale gancio sinistro che spedisce Tyson Fury al tappeto! The Gipsy King crolla per la settima volta in carriera, gli ultimi episodi risalgono ai memorabili incontri con Deontay Wilder. Il Campione del Mondo WBC si rialza con grande ardore e riesce a proseguire la contesa.

L’essere finito gambe all’aria non ha minimamente scosso il super favorito, che infatti nel quarto round ha piazzato un paio di eccellenti combinazioni per provare a recuperare nei cartellini. Ngannou sembra accusare un po’ di stanchezza nella quinta ripresa, mentre Fury alza ulteriormente il ritmo con il suo proverbiale jab e mette l’avversario in chiara difficoltà tecnica. Il sesto round appare interlocutorio, poi Ngannou si fa apprezzare con il sinistro nel settimo parziale e complica i piani del Campione del Mondo.

La sensazione è di una sostanziale parità prima dei nove minuti conclusivi. Fury sembra più sulle gambe e prova a sfruttare il proprio proverbiale jab, mentre Ngannou reagisce con delle interessanti combinazioni tra ottavo e nono round. Il franco-camerunense disputa un’ultima ripresa di grandissima personalità senza alcun timore reverenziale, cercando di convincere i giudici e provando a meritarsi quello che alla vigilia sembrava uno scalpo impensabile.

Fury risponde prontamente, facendo leva sulla maggiore esperienza per evitare una sconfitta che avrebbe del clamoroso. I giudici sono in disaccordo tra loro: uno vede una schiacciante vittoria del Fury (96-93, divario esagerato e che oggettivamente non c’è stato), uno premia Fury per un punto (95-94, coerente) e un altro predilige Ngannou (95-94, condivisibile). Tyson Fury vince per split decisione, ma probabilmente è il successo meno meritato della propria carriera.

Foto: Lapresse

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