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Volley femminile, le giovani italiane da seguire nella prossima A1 in ottica Nazionale

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Beatrice Gardini

La prima domanda che sorge è la più semplice: ci sono giovani italiane da seguire in serie A1 in ottica Nazionale? Se si intende per giovani un’età che si aggira al di sotto dei 20 anni la risposta è spietata ma inevitabile: no.

A fronte di un settore giovanile azzurro che miete vittorie e podi su tutti i fronti si riscontra uno scarsissimo impiego delle giocatrici che escono dal Club Italia e quindi dalle Nazionali giovanili nella squadra della massima serie: qualche inserimento in rosa con prospettiva di fare qualche apparizione ma purtroppo non si intravede una generazione di ragazze giovani che possa nell’immediato dare un apporto decisivo alla Nazionale come accadde, invece, prima di Rio 2016 con il gruppo che attualmente compone la squadra azzurra.

Bisogna guardare molto avanti e, purtroppo, non proprio in tutti i reparti per intravedere qualcosa di interessante dando un’occhiata ai roster della serie A1. L’allarme principale riguarda il reparto delle schiacciatrici ricevitrici ma anche ad alzatrici l’Italia non se la passa benissimo in termini numerici. Troppo poche tra le giovanissime per sperare in una base importante da cui poter attingere. L’allarme rosso non è ancora scattato ma la situazione è molto simile a quella in cui si ritrovò l’Italia maschile alla vigilia dei Giochi che si dovevano disputare nel 2020: tutti a sperare che Juantorena non smettesse perché non c’era quel ricambio che poi, magicamente, grazie ad un grande lavoro incrociato tra società e Federazione, è arrivato con i Lavia, Michieletto, Bottolo, Rinaldi e altri che stanno per arrivare.

Tornando in campo femminile, al momento, le schiacciatrici giovanissime in serie A1 si contano con le dita di una mano. Il prospetto più interessante è sicuramente quello della figlia d’arte Beatrice Gardini, classe 2003, che quest’anno avrà la possibilità di ritagliarsi uno spazio importante a Vallefoglia. Sempre classe 2003 c’è Stella Nervini che gioca a Bergamo, mentre un anno in meno ha Dominika Giuliani, che sarà allenata da Julio Velasco a Busto Arsizio. Le altre schiacciatrici di prospettiva sono distribuite tra la serie A2 e la B1, nella speranza che possano ben presto salire di categoria per meriti e non per “grazia ricevuta”.

L’altro settore che soffre è quello delle alzatrici, anche qui davvero poche le giovani aggregate alle squadre di serie A1. A Trento c’è Gaia Guiducci, 21 anni, a Vallefoglia Viola Passaro, reduce dalle esperienze al Club Italia, classe 2004, a Novara Valentina Bartolucci, 21 anni, poi si cresce decisamente di età.

Già nel ruolo di opposta si intravede qualcosa di più in termini numerici, a partire dalla già conosciuta Adhuoljok John Majak Malual che di anni ne ha 23 e a Milano sarà la seconda di Paola Egonu, per spostarsi a Cuneo dove c’è Anna Adelusi, classe 2003, fino ad arrivare alla nidiata del 2002 con Binto Diop di Scandicci, Martina Bracchi e Giorgia Frosini alla corte di Velasco a Busto Arsizio.

Nei ruoli di centrale e libero si può tranquillamente parlare di abbondanza, visto che sono tante le giovani che si affacciano alla serie A1, anche per questioni di esigenza dei club ma non solo. Al centro si trova l’unica 2006 della serie A1, Linda Manfredini, aggregata a Casalmaggiore, poi del 2004 Nausica Acciarri, una buona rappresentanza del 2003 con Giulia Marconato di Trento e Valentina Colombo e del 2002 con Emma Graziani, già vista lo scorso anno su buoni livelli, di Firenze.

I liberi sono i più gettonati: il nome più gettonato è quello di Manuela Ribechi, che veste la maglia di Firenze, classe 2004 ma ce n’è davvero per tutti i gusti: Anna Bardaro, 18 anni, di Conegliano, Martina Armini e Alice Gay, entrambe 2002 di Scandicci, Luna Cicola, classe 2004 di Bergamo e Giada Di Mario, sempre 2004, di Pinerolo.

Photo LiveMedia/Andrea Amato

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