Pallavolo
Volley, Velasco nuovo CT dell’Italia femminile? Rebus doppio incarico e Busto Arsizio
La Nazionale Italiana di volley femminile è ufficialmente senza allenatore. Davide Mazzanti e la Federazione hanno deciso di interrompere consensualmente il proprio rapporto professionale, al termine di una stagione particolarmente tribolata, caratterizzata dai pessimi risultati (quarto posto agli Europei e mancata qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024 attraverso il torneo di Lodz, bisognerà aggrapparsi al ranking FIVB) e da una decisamente discutibile gestione del gruppo (esclusione delle veterane Monica De Gennaro, Cristina Chirichella, Caterina Bosetti e impiego marginale di Paola Egonu durante la rassegna continentale).
La FIPAV ha annunciato la separazione dal tecnico marchigiano, rivolgendogli i ringraziamenti di rito (comunque ha vinto gli Europei nel 2021 e ha conquistato due medaglie ai Mondiali), ma non ha comunicato chi sarà il nuovo Commissario Tecnico. Il Presidente Giuseppe Manfredi e i vertici del Consiglio Federale devono ancora ufficialmente decidere chi guiderà Miryam Sylla e compagne nella prossima annata agonistica che culminerà con i Giochi Olimpici, anche se tutti gli indizi sembrano portare a Julio Velasco. Il nome del Guru della Generazione dei Fenomeni è indubbiamente il più chiacchierato e gettonato.
Va però superato un ostacolo non di poco conto, quantomeno a livello di immagine. La Federazione ha sempre vietato il doppio incarico, impedendo al CT della Nazionale di allenare durante l’anno una squadra di club. Julio Velasco ha appena incominciato la propria avventura con Busto Arsizio e ha esordito lo scorso weekend con una sconfitta in Serie A1 contro Milano. Le strade da percorrere sarebbero due: la prima è quella di una rivoluzione copernicana che consenta di avere in capo la doppia panchina (appare una via complicata), l’altra è quella di aspettare la conclusione della stagione per club in modo da nominare il tecnico italo-argentino.
La regular season di Serie A1 si concluderà il 24 marzo, ma poi ci sarà tutta la coda dei playoff (non soltanto quelli per lo scudetto, ma anche quelli per i piazzamenti di rincalzo). Aspettare la primavera inoltrata non sarebbe davvero ottimale, anche perché già a metà maggio scatterà la fase preliminare della Nations League e proprio in quel torneo l’Italia sarà chiamata a fare bene per conquistare la qualificazione alle Olimpiadi (al termine di quella fase verrà infatti chiuso il ranking FIVB che determinerà le ultime cinque ammesse alla rassegna a cinque cerchi).
Tra l’altro già prima di consegnare il listone per la Nations League (non più tardi di fine aprile) si dovrebbero svolgere degli stage con atlete non delle squadre di vertice e già in quella sede andranno diramate le prime convocazioni. La Federazione sembra trovarsi così tra due fuochi e dovrà scegliere che via intraprendere, ma pensando primariamente al benessere della Nazionale che ha bisogno di una guida salda e ferma per puntare con convinzione al risultato di lusso nella capitale francese.
Altre opzioni? Si è vociferato tanto su Zoran Terzic, che ha guidato la Serbia per un ventennio vincendo tra le altre cose i Mondiali 2018, ma va tenuto in considerazione il fatto che anche il balcanico è attualmente l’allenatore di una squadra di club (la Dinamo Kazan, dove milita Elena Pietrini) e che è anche il CT della Russia, da cui dovrebbe slegarsi (d’altronde quella Nazionale non gioca in campo internazionale da più di un anno e lo stop sembra doversi protrarre). Non mancherebbero altri sondaggi per selezionare un nome di spessore in grado di fare la differenza.
Foto: Photo LiveMedia/Valerio Origo