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WTA Monastir 2023, Jasmine Paolini prevale nel derby contro Lucia Bronzetti e approda in semifinale

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Sorride a Jasmine Paolini il derby dei quarti di finale del WTA250 di Monastir contro Lucia Bronzetti (n.62 del ranking). La toscana si è imposta sul cemento tunisino con il punteggio di 7-5 7-6 (3) in 1 ora e 56 minuti di gioco. Un incontro caratterizzato da tanti alti e bassi in cui alla fine ha prevalso la n.1 d’Italia, dando seguito al suo periodo positivo. Seconda semifinale consecutiva nel massimo circuito internazionale per lei dopo quella di Zhengzhou (Cina), in attesa di sapere chi tra la spagnola Nuria Parrizas Diaz e l’ucraina Lesia Tsurenko la affronterà.

Nel primo set entrambe le azzurre si sono date battaglia in risposta. Non avendo grandi percentuali al servizio, break e controbreak si sono alternati. E’ stata sempre Paolini la prima a portarsi in vantaggio ed è spettato a Bronzetti recuperare. La seconda in battuta delle due italiane si è rivelata scarsamente efficace e così si è assistito a questo continuo cambio di scenario. In questo braccio di ferro Jasmine ha fatto la differenza nel dodicesimo game, strappando ai vantaggi il servizio alla romagnola e archiviando la frazione sul 7-5.

Nel secondo set si è seguito il medesimo canovaccio. Paolini ha cominciato alla grande, volando 4-1, ma poi ha subìto la rimonta di Lucia, abilissima a dare tanta profondità ai propri colpi. Bronzetti ha avuto anche la chance di fare proprio il parziale, andando avanti di un break nell’undicesimo game e servendo per la frazione nel successivo. Jasmine però è stata micidiale in risposta, senza concedere alcun quindici alla rivale. Al tie-break, la maggior lucidità della toscana ha fatto la differenza e permesso alla top-30 di archiviare la pratica sul 7-3.

Leggendo le statistiche, il 48% dei punti vinti dalla toscana in risposta alla prima di servizio di Bronzetti ha rappresentato la cartina di tornasole, considerato il 34% di Lucia. Brava Jasmine, alla fine, a giocare meglio i punti importanti e a sfruttare anche le fragilità della romagnola.

Foto: LiveMedia/Rob Prange/DPPI

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