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WTA Zhengzhou 2023: Jasmine Paolini si ferma in semifinale, Qinwen Zheng la prima finalista

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Jasmine Paolini

Si conclude in semifinale il cammino di Jasmine Paolini al WTA 500 di Zhengzhou. La toscana deve fermarsi di fronte al talento in esplosione della cinese Qinwen Zheng, che riesce a far valere la propria superiorità odierna di fronte al pubblico di casa. 6-2 6-3 il punteggio finale con il quale la beniamina del pubblico di questa città da 10 milioni di abitanti a nord di Wuhan va ora ad attendere una tra la ceca Barbora Krejcikova e la russa Daria Kasatkina.

Il primo set vede l’azzurra già in difficoltà, tant’è che arriva il break immediato a 30 nel game d’apertura. Il ritmo di Zheng è importante, e sono rare le occasioni in cui Paolini può farsi sentire senza essere costretta a sbagliare. Con una gran palla corta la cinese si assicura anche il 4-1, dunque il doppio break, ed è una situazione dalla quale semplicemente non si volta indietro. E, tanto per ribadire il concetto, chiude con un ace il parziale: 6-2.

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La musica potrebbe cambiare nelle fasi iniziali del secondo set, perché il tennis dell’azzurra riesce a essere più incisivo e, sull’1-2, arriva la prima chance di allungo. Gliela nega Zheng con il dritto, per poi andarsi a prendere a sua volta il 3-2 in lotta. Paolini è ancora lì, su tutte le palle, anche nel difficile settimo game, ma non c’è niente da fare: quelli consecutivi della cinese diventano quattro. Proprio al supposto termine, però, Jasmine riesce a far valere il proprio dritto, che contribuisce a recuperare uno dei due break di ritardo. Si tratta, però, di una speranza vana: la padrona di casa porta comunque a casa il match, anche se il finale è legato ad un doppio fallo di Paolini.

Molto particolari i numeri della sfida: è vero che la prima di servizio entra molto di più all’italiana (69%-45,5%), ma è notevole l’efficacia di Zheng quando la mette (17/20). Per contro, la sua risposta fa sì che Paolini vinca solo 18 dei 40 punti sulla prima e 9 su 18 con la seconda. All’atto pratico, la rivincita della finale di Palermo non si dimostra tale.

Foto: LaPresse

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