Bob
Andrea Abodi si pronuncia sul caso della pista da bob: “Valutare tutte opzioni per mantenere la matrice italiana”
Chiusura definitiva? I giorni passano e la criticità legata all’impianto delle gare di bob, slittino e skeleton per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 tiene banco. Tutto ha avuto inizio a metà ottobre, quando nel corso della Sessione del CIO a Mumbai (India), il presidente del CONI, Giovanni Malagò, aveva comunicato l’impossibilità di fare le gare a Cortina, aprendo all’ipotesi di usare impianti fuori dall’Italia.
Il Governo italiano, però, ha considerato la soluzione del budello di Cesana, usato nel corso dei Giochi Invernali di Torino del 2006. Tuttavia il Comitato Olimpico Internazionale si era espresso in maniera categorica: “Solo le piste esistenti e già operative. L’impianto di Torino è stato abbandonato dopo solo sei anni dall’evento. Negli ultimi anni il CIO è stato molto chiaro sul fatto che non si dovrebbe costruire alcuna sede permanente senza un piano di legacy chiaro e fattibile“, la nota affidata all’ufficio di corrispondenza dell’Associated press di Losanna.
Una comunicazione che sembrerebbe essere una pietra tombale sull’impianto in Italia, ma da parte dell’Esecutivo arrivano considerazioni diverse. E’ il caso del ministro con delega allo Sport, Andrea Abodi. Come riportato dall’ANSA, le considerazioni sono le seguenti:
“La priorità è valutare tutte le opzioni che possano mantenere la matrice italiana. La priorità è valutare tutte le opzioni che possano mantenere la matrice italiana, ma la decisione non spetta al Governo. L’eventuale valutazione di gare in sede estere è una soluzione estrema e sarà da prendere in considerazione solo qualora non dovessero arrivare soluzioni alternative“, le parole del ministro durante il Question time alla Camera, risponde sulla richiesta di chiarimento sulla pista di bob, slittino e skeleton alle prossime Olimpiadi invernali.
Foto: LaPresse