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ATP Finals 2023, i favoriti: Djokovic e Medvedev in pole, Sinner mina vagante, dubbi fisici per Alcaraz

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Si avvicina sempre di più uno degli appuntamenti culmine della stagione tennistica. Dal 12 novembre sarà tempo di ATP Finals: gli otto migliori giocatori del 2023 si sfideranno a Torino per il Master di fine anno, per importanza una sorta di ‘quinto Slam’. Ma chi partirà favorito al Pala Alpitour per alzare al cielo il trofeo? Al momento sembra che quattro giocatori siano leggermente superiori agli altri.

Quando si parla di tornei importanti, il nome che viene immediatamente a mente è Novak Djokovic. Il serbo è l’uomo che, quando conta, alza sempre il livello. Il suo 2023, ad un set dal Grande Slam, è l’ennesima dimostrazione della sua forza mentale e della sua preparazione atletica certosina. E poi, un suo successo significherebbe mettersi alle spalle Roger Federer e diventare il più vincente della storia delle Finals: quando c’è un grande obiettivo, il numero 1 al mondo diventa un uomo in missione…

Fino a due mesi fa, in una ipotetica griglia di partenza, avremmo messo al suo fianco Daniil Medvedev. Ma il russo sta mostrando qualche piccola crepa nel suo gioco sul cemento, non più così efficace per (quasi) tutti. Se Djokovic gli ha dato una sonora lezione agli US Open, ed è qualcosa che sorprende fino a un certo punto, i due ko con Jannik Sinner in finale confermano che forse non è più davvero imbattibile sul veloce.

E dunque, ribaltando il concetto, l’azzurro diventa una vera e propria mina vagante. Il numero 4 al mondo ha vissuto un mese di ottobre da applausi a scena aperta con i successi a Pechino e Vienna, con dei picchi da top di gamma. Sinner sta ora raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato un anno e mezzo fa, con vista verso le Finals. E da questo punto di vista, sembra stia facendo suo il Djokovic-pensiero: se c’è un obiettivo da perseguire, farà di tutto per raggiungerlo.

E poi c’è Carlos Alcaraz, che sta tirando un po’ il fiato dopo una stagione a mille all’ora, per lungo tempo da numero 1 al mondo e con il suo fisico che ogni tanto gli presenta il conto. A Basilea non ha partecipato per una infiammazione alla pianta del piede sinistro e un affaticamento muscolare alla schiena, presentandosi però ai nastri di partenza di Parigi-Bercy in condizione un po’ approssimativa tanto da scivolare immediatamente con Roman Safiullin. Se però trova la quadra in queste due settimane di riposi, sono i soliti dolori per chiunque.

Foto: LaPresse

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