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ATP Finals 2023, Jannik Sinner: “Una Finale che mi aiuterà a migliorare, sono contento di giocare la Coppa Davis”

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Jannik Sinner

Ci ha provato Jannik Sinner, ma nella Finale delle ATP Finals di Torino Novak Djokovic è stato superiore. Il serbo, che aveva perso nel round robin contro Jannik, ha saputo alzare il proprio livello e ha vinto meritatamente per 6-3 6-3 il suo settimo titolo al Master di fine anno, superando Roger Federer nella classifica dei plurivincitori dell’evento.

Jannik, invece, non ha dato la stessa sensazione di brillantezza che aveva dato negli altri match. Meriti tanti del serbo che ha saputo evidenziare le criticità dell’altoatesino e qualche demerito dell’italiano, decisamente troppo falloso. “Djokovic ha giocato estremamente bene, mentre io non sono stato sufficientemente attento in alcuni momenti, calando un pochettino fisicamente. Se questo succede contro il miglior giocatore al mondo poi ne viene fuori una grande differenza, è stato difficile da affrontare. Tuttavia, mi sono anche goduto il momento, nonostante fosse una finale. Poi lui ha meritato di vincere, ha giocato sicuramente meglio. Il tennis è molto interessante anche per questo, un paio di giorni prima vinci e qualche giorno dopo, contro lo stesso avversario e nelle stesse condizioni, perdi. Mi rende un giocatore migliore, così come tutti gli altri con cui non vinco. Dopo la Davis avrò un mese di tempo per preparare il 2024, qui è stato diverso anche affrontare 4 top10 di fila in una settimana, non mi era mai accaduto“, ha raccontato Jannik in conferenza stampa.

Sinner ha fatto un bilancio della propria stagione: “Ci sono molte cose positive. Nella passata stagione ho commesso alcuni errori ma ho imparato a conoscere meglio il mio corpo, su cui abbiamo lavorato tanto quest’anno. Abbiamo saltato alcuni tornei per lavorarci su, posso essere orgoglioso del modo in cui io e il mio team abbiamo speso questa stagione. Loro ormai mi conoscono meglio di chiunque altro, ci conosciamo sempre meglio e siamo praticamente 24/7 insieme. Ci capiamo al meglio, è molto importante. Per me loro sono come una famiglia”.

Parlando di Djokovic, il tennista italiano ha aggiunto: “Ha vinto 24 Slam e 7 ATP Finals. Non so esattamente tutti i suoi numeri, ma il suo corpo è ancora in forma smagliante. Non so quanti anni lo vedremo ancora nel tour, come ho detto in campo è una fonte di ispirazione, non soltanto in questa stagione ma in tutte le stagioni che ha disputato. Ad una certa età sentire ancora il tuo corpo nel modo giusto, in partite così fisiche e difficili mentalmente, è incredibile. Ha giocato benissimo i momenti importanti, sa come gestire al meglio le situazioni complicate“.

Rivelando le sue sensazioni nel post match, ci sono emozioni contrastanti: “Arrabbiato lo sono per mezz’ora, poi dopo cerco di pensare al contesto. Manca ancora la Davis, ma è l’ultima partita della stagione ATP, vuoi finire l’anno vincendo, però credo che ciò che abbiamo visto oggi è che si può ancora migliorare. Dipende anche da come ci si sente giorno dopo giorno, sono sì un po’ arrabbiato ma anche molto felice di tutto ciò che ho fatto vedere questa settimana ma anche negli ultimi mesi, in cui ho vinto partite e tornei. Stiamo comunque parlando di una buona stagione per uno che ha 22 anni“.

Proiettandosi all’esperienza di Coppa Davis, Sinner ha dichiarato: “A prescindere da come andrà la prossima settimana, sono molto contento di andare a Malaga. Il gruppo è fantastico e ti dà una sicurezza in più, ti fa stare tranquillo. Quando arrivo lì mi sento a mio agio: sono contento di giocare la Davis e arrivo da un buon momento, ho vinto tanto nell’ultimo periodo. Tutti sappiamo che sarà molto difficile contro l’Olanda, dove sulla carta siamo forse superiori nei singolari, ma loro hanno un ottimo doppio“.

Concludendo sul match di oggi: “Alla fine credo di aver preparato molto bene la partita, ci sono sempre dei momenti in cui senti che puoi far girare il match e li ho avuti anche oggi, solo che non sono riuscito a sfruttarli. Ho avuto due palle break sul 3-2 e ho fallito un dritto facile sulla parità del 4-3, ma se sbagli quei punti lì poi perdi. Potevo forse spingere un po’ di più, però per come ho sentito la palla in partita era anche difficile. In qualche modo mi sono adattato, lui ha servito benissimo. Sento di essere stato comunque vicino, lui ha vinto i punti importanti come io li ho vinti contro di lui nel girone“.

Foto: LaPresse

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