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ATP Parigi-Bercy, Novak Djokovic non dà scampo a Dimitrov e incassa il 40° Masters 1000

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Novak Djokovic

Novak Djokovic insaziabile. Il serbo si conferma un uomo in missione e conquista anche per la settima volta in carriera il titolo del Masters1000 di Parigi-Bercy. All’Accor Arena, il n.1 del mondo si è imposto con il punteggio di 6-4 6-3 contro il bulgaro Grigor Dimitrov (n.17 ATP), apparso un po’ provato dalle fatiche di una settimana particolarmente intensa.

Per la verità, neanche Novak è apparso in formissima, ma la sua classe è tale da trovare delle soluzioni anche in questi casi. E così è arrivato il 40° titolo 1000 della carriera, aggiornando il proprio record, allungando la striscia di vittorie consecutive a 18. L’ultimo ko del serbo risale alla Finale di Wimbledon contro Carlos Alcaraz. Pertanto il bilancio negli atti conclusivi di tornei di questa tipologia è di 40 vittorie e 18 sconfitte. Per Djokovic si tratta anche del 97° torneo vinto in carriera, sempre più vicino a quota 100. Si conferma anche la tradizione molto negativa del bulgaro negli scontri diretti con il balcanico: 12 sconfitte in 13 incontri.

PRIMO SET – Fase di studio nelle prime fasi con Dimitrov che insiste con l’arma del rovescio in back nel tentativo di togliere ritmo a Djokovic sulla diagonale, mentre il serbo cerca la profondità con i propri colpi. Nel settimo game, il campione nativo di Belgrado è chirurgico, capitalizzando la prima palla break costruita. Nole mette in difficoltà il proprio avversario con lo scambio prolungato, ma il bulgaro è bravo a tenere botta ai vantaggi nel proprio turno al servizio del nono game. Nel successivo, nuova parità e alla lunga è la maggior consistenza di Djokovic a fare la differenza, mentre per Grigor 19 errori non forzati non sono pochi.

SECONDO SET – Lo spartito non cambia. Dimitrov non trova alternative al gioco da fondo e la solidità del serbo è l’arma in più. Lo si nota chiaramente nel quinto game, dove ai vantaggi il rovescio abbandona il bulgaro e l’asso balcanico può scappare. Nole è perfetto nella gestione dei suoi turni al servizio, non dando mai alcuna chance all’avversario di rientrare e piazzando la zampata nel nono game (6-3).

STATISTICHE – Leggendo i dati di questo incontro, durato 1 ora e 37 minuti, si comprende la grande solidità del serbo: 67% di prime di servizio in campo con l’81% dei punti vinti, mentre con la seconda il 69%. Pazzesco il rapporto vincenti/errori gratuiti pari a 15/4, rispetto al 15/16 di Dimitrov.

Foto: LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI

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