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ATP Parigi-Bercy, Novak Djokovic si impone su Holger Rune in tre set, semifinale numero 76 in un 1000

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Dica settantasei. Questo è il numero di semifinali 1000 di Novak Djokovic, che si prende il penultimo atto del Masters1000 di Parigi-Bercy. Gli ci vogliono quasi tre ore per avere la meglio di un buon Holger Rune, il migliore degli ultimi mesi e probabilmente rinfrancato dalla cura Boris Becker; ma alla fine è sempre il numero 1 al mondo ad avere la meglio per 7-6 6-7 6-4, e ora attende il vincitore tra Andrey Rublev ed Alex De Minaur nell’ultima partita di giornata.

Un vero e proprio match di scacchi nel primo set. Rune prova sempre a proporre qualcosa di differente al serbo, cercando di ricordargli che lo scorso anno, sullo stesso campo, ci ha vinto. Ma Nole, nonostante la forma non troppo ottimale, dà sempre l’impressione di poter piazzare la zampata quando serve; si salva nel nono gioco, quando vince un game non banale in cui la prima lo abbandona, ma nel dodicesimo gioco si prende rischi non da poco, allungando e restringendo il campo. Rune offre la prima palla break con un dritto che si infrange sul nastro e Djokovic, da buon chirurgo, la concretizza con una volée di rovescio che coglie in pieno la riga: sorriso sornione e prima frazione archiviata sul 7-5.

Ma quando meno te lo aspetti, arriva un netto passaggio a vuoto del numero 1 al mondo. Terzo gioco nefasto per lui, che con quattro errori regala il break a un Rune che ha il merito di correre su ogni palla. Ma Nole rialza immediatamente il livello del proprio gioco, mettendo subito crepe nella mente del danese e recuperando immediatamente. Sembra attendere nuovamente il momento giusto per scatenare il killer instinct, ma nel decimo gioco arriva la furbata di Rune che chiama (correttamente) il falco su un colpo di Djokovic appena si accorge che la sua risposta sarebbe finita lunga. Nole se ne lamenta, si procura anche il match point ma poi sale in cattedra il danese, che inizia a sparare vincenti a go-go e domina nel tiebreak, da sempre il ‘giardinetto di casa’ di Nole. Che, dopo averlo perso 7-3, si va a prendere il toilet break.

E come accade spesso, rientra un Nole rinfrancato in mezzo al campo. La spinta arriva nel terzo gioco, con una grossa mano di Rune che commette tre erroracci non da poco, ma è da segnalare un lob disegnato con il compasso che è tra i motivi che lo spingono sul 3-1. Rune è poi costretto a chiedere il medical time out per un taglio su un dito, ma è il minimo: Djokovic diventa piano piano padrone del campo e, mattoncino dopo mattoncino, riesce a instradare la sfida, chiudendo al secondo match point che arriva a oltre un’ora dal primo.

Nonostante il 52% di prime, Nole è assai preciso al servizio, con un ottimo 39/47 con la prima e 28/44 con la seconda, numeri che gli permettono di concedere praticamente una sola palla break, anche convertita, al suo avversario, che soccombe nonostante un miglior saldo tra vincenti e non forzati (38-10 a 32-17).

Foto: LaPresse

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