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Basket, l’Olimpia Milano è all’ennesima ultima spiaggia con l’Efes

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Maodo Lo

Doppio turno di Eurolega questa settimana e domani sera torna in campo l’EA7 Emporio Armani Milano, che dopo il ko subito a Bologna dovrà subito rifarsi contro l’Efes Istanbul. E per la squadra di Ettore Messina quella del Forum è l’ennesima ultima spiaggia di una stagione che rischia di essere già compromessa.

Due sole vittorie in otto partite di Eurolega, un misero ottavo posto in Serie A sono la fotografia di una squadra che non sa vincere. Contro Bologna, per l’ennesima volta, è arrivata una sconfitta figlia di un ultimo quarto non all’altezza, dove Melli e compagni sono arrivati a un passo dalla vittoria, ma poi hanno ceduto nel finale, subendo le giocate di Shengelia e Lundberg.

Non bastano l’assenza di Billy Baron e la scriteriata scelta di tenere Kevin Pangos in rosa a spiegare un avvio di stagione da dimenticare. La sensazione è che lo spogliatoio sia nervoso e le dichiarazioni delle ultime settimane di Ettore Messina non hanno certo aiutato a tranquillizzare l’ambiente. Per il secondo anno consecutivo il coach ha minacciato le dimissioni, ma per il secondo anno consecutivo la società gli ha confermato la fiducia. Che, però, ora dev’essere a tempo, perché così non si può andare avanti a lungo.

E domani al Forum non sarà facile. Avversario di giornata è l’Efes Istanbul, reduce dalla bella vittoria in casa del Monaco, risalendo la classifica momentaneamente fino al nono posto. Anche i turchi hanno avuto un avvio di stagione difficile, ma ora hanno ritrovato le sue stelle, con Shane Larkin, Rodrigue Beaubois e il sogno estivo di Milano, cioè Darius Thompson, che hanno guidato la squadra alla vittoria in Francia.

Per Mirotic e compagni vincere è d’obbligo per rilanciare la propria corsa playoff, con l’Olimpia che ha bisogno di una striscia positiva per accorciare la classifica e per ritrovare quelle sicurezze che sembrano perse. E, soprattutto, avrà bisogno di quella panchina che contro la Virtus Bologna ha tradito in attacco. Ma, più di tutto, ha bisogno di un comandante che dimostri fiducia nei ragazzi e che pensi a ridare tranquillità all’ambiente e non a gettare benzina sul fuoco. Ma Messina ne è capace?

Credits: Ciamillo

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