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Binaghi e la stoccata a Malagò: “Che caduta di stile…”. Cosa è successo in Coppa Davis

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Pensieri sparsi sono stati quelli del presidente della FITP, Angelo Binaghi, presente ieri a Malaga per la Finale di Coppa Davis tra Italia e Australia. Gli azzurri si sono imposti nei due singolari, grazie a Matteo Arnaldi e a Jannik Sinner, e ciò ha permesso al Bel Paese di portarsi a casa per la seconda volta nella storia l’Insalatiera, a distanza di 47 anni dalla prima e unica volta.

Il massimo dirigente della Federazione, parlando ai microfoni di Sky Sport, ha voluto anzitutto esprimere vicinanza a un grande assente, Fabio Fogini: “Voglio dedicare un pensiero a lui, che ha vinto un Challenger importante in Spagna, battendo due giocatori spagnoli molto forti, oggi non poteva essere con noi, ma non possiamo dimenticarci quello che ha fatto Fabio negli anni in cui non avevamo i campioni che oggi abbiamo. Il tennis italiano ha bisogno di un lui, che torna a ridosso dei primi 100 e può dare un contributo importante a questa ascesa vertiginosa del movimento. E poi le ragazze che si sono spinte in Finale alla BJK Cup, un’annata clamorosa“.

Binaghi ha poi commentato, a questo proposito, le scelte del capitano Filippo Volandri, che nei fatti ha escluso Fognini: “Ha creato un gruppo di amici anche contro il mio parere perché secondo me devono giocare sempre i più forti, anche se sono antipatici e fanno a cazzotti. Volandri si è preso le sue responsabilità ed è andato fino in fondo. La forza di questa squadra, che era praticamente morta a Bologna, è stata quella di rialzarsi più volte. E’ storia anche di questa Finale, con Matteo Arnaldi che giocando male ha tirato fuori energie impensabili per l’amicizia che lo lega al resto della squadra. Fosse stato un incontro individuale penso che avrebbe perso perché giocava proprio male. Al di là di Jannik Sinner, che è un discorso a parte, questa Coppa Davis è stato vinta da un gruppo unico di amici“.

A conclusione, delle dediche e una stoccata molto chiara: “Mi sarebbe piaciuto poi dedicare questa Coppa a mio padre che non c’è più. E poi penso a Gianni Petrucci. Nel 2005 noi siamo retrocessi in Serie C di Coppa Davis. C’era chi voleva linciarci, ma lui ci difese e ci disse di andare fino in fondo. Un’altra dedica va anche a Giovanni Malagò, l’attuale presidente del CONI, che in questi mesi non ha mai trovato il tempo di farci i complimenti per quello che stavamo facendo. Da lui mai un elogio, che caduta di stile. Credo che ora il tempo lo troverà“.

Foto: LaPresse

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