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BJK Cup, per l’Italia un secondo posto insperato. E questo gruppo può ancora crescere

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Tathiana Garbin

Una sconfitta dopo aver sfiorato un trionfo quasi insperato lascia l’amaro in bocca, ma non deve cancellare quanto di buono fatto in questa settimana. Una filosofia che dovrebbe permeare la mentalità dell’Italia di Tathiana Garbin, su cui nessuno faceva affidamento per un posto in finale di Billie Jean King Cup sette giorni fa. E che ha sfiorato un successo che manca da dieci anni.

Nessuno pensava che le azzurre avrebbero potuto recitare un ruolo da protagonista. Già un posto in semifinale sembrava difficile da raggiungere, con la Francia che appariva favorita per un posto tra le migliori quattro. L’unico obiettivo era quello di quantomeno migliorare la prestazione dello scorso anno, quando si vinse la miseria di un solo set in sei partite tra Svizzera e di nuovo Canada.

Un risultato che è arrivato grazie al lavoro in palestra, alla voglia di migliorarsi di queste ragazze che sanno di avere qualcosa di meno rispetto alle top del tennis mondiale, ma che stanno diventando capaci di dare fastidio a chiunque. Sia Jasmine Paolini che Martina Trevisan l’hanno dimostrato in più di un’occasione, e Lucia Bronzetti sembra sulla buona strada per poterle imitare.

E poi, c’è il futuro, tutto da scrivere. Elisabetta Cocciaretto non è stata usata in singolare in questa settimana, ma per buoni tratti è apparsa come l’azzurra più in forma, con Paolini non ancora entrata nel ‘prime’ della carriera. Dietro ci sono giocatrici che spingono, come Federica Urgesi, capace di vincere agli Australian Open in doppio e chissà, magari diventare una specialista. Chissà che questo torneo non possa diventare un trampolino di lancio per il movimento in generale.

Foto: Fran Santiago/Getty Images for ITF

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