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Combinata nordica
Combinata nordica, è già tramontata la stella dell’Italia femminile? Senza Annika Sieff mala tempora currunt
L’Italia della combinata nordica femminile è stata decapitata. Metafora forte? Altroché, ma aderente alla cruda realtà dei fatti. La decisione di Annika Sieff di abbandonare la disciplina per specializzarsi nel salto con gli sci priva la squadra azzurra della propria vedette, sia in termini di risultati che di impatto mediatico.
Chi non ha seguito la materia durante l’off-season si starà sicuramente domandando perché una ragazza di 20 anni, tra le prime cinque del mondo nella propria disciplina, abbia optato per abbandonarla e imbarcarsi in un’avventura in un ambito affine, ma dalla concorrenza molto più elevata, peraltro senza alcuna garanzia di replicare i successi ottenuti.
La ragione si riassume in due parole e un anno. “Milano-Cortina 2026”. In realtà, la prospettiva è più ampia. In ambito femminile lo Skispringen, per dirla con l’idioma di chi investe maggiormente in esso, è sport olimpico. La Kombinert, per dirla nella lingua di chi l’ha inventata e la domina, no. Nella migliore delle ipotesi lo diventerà nel 2030. Nella peggiore non lo sarà mai. Dunque, fra le donne, salto > combinata, per dirla con i simboli logici.
Si parta dal presupposto che la scelta della trentina non è certamente stata autonoma. A un determinato livello, ci si muove di concerto con i tecnici. Dunque, se si è optato per indirizzarla esclusivamente sul salto, è perché chi gestisce il settore ritiene che quella sia la strada migliore da percorrere. Non è il “colpo di testa” di un’adolescente appena diventata donna, bensì una mossa benedetta e avallata da chi ha decenni d’esperienza.
Di riflesso, la combinata nordica tricolore ha perduto la propria punta di diamante. Si riparte dall’esperta Veronica Gianmoena (28 anni) e dall’ancora rampante Daniela Dejori (21). Pretendere che l’una o l’altra possano riempire il vuoto lasciato da Sieff, significherebbe chiedere loro la Luna. Già vederle far breccia nella top-ten delle classifiche andrà valutato con favore.
Alle spalle del navigato tandem, sta provando a emergere un terzetto di teenager composto da Greta Pinzani (classe 2005), Giada Delugan (2006) e Anna Senoner (2007). Per ognuna di esse l’obiettivo del 2023-24 sarà quello di prendere le misure alla Coppa del Mondo, senza focalizzarsi sui risultati o sui piazzamenti immediati, bensì ragionando nell’ottica di un percorso di crescita, per ognuna di esse appena cominciato.
Foto: Fisi-Pentaphoto