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Coppa Davis 2023, perché il doppio dell’Olanda spaventa l’Italia
Messo da parte il sogno ATP Finals, l’Italia del tennis vola a Malaga per raggiungere un obiettivo sfiorato negli ultimi anni, ma sempre mancato per dettagli: la Coppa Davis. La selezione di Filippo Volandri sarà impegnata nei quarti di finale contro l’Olanda, dotata di singolaristi solidi ma non invincibili come Tallon Griekspoor e Botic van de Zandschulp. Bisognerà superare entrambi per non incrociare il punto forte dei tulipani, quello storicamente debole degli azzurri: il doppio.
Il capitano Paul Haarhuis ha optato per i due giocatori più in forma nella specialità. Il primo nome chiamato non sorprende, è quello di Wesley Koolhof: ancora uno dei migliori interpreti al mondo, che ormai da due anni fa coppia fissa con il britannico Neal Skupski con cui ha toccato il numero 1 del ranking nel 2022 togliendosi anche il lusso di trionfare a Wimbledon in quest’estate. Il pubblico di Torino lo ha potuto ammirare la scorsa settimana, anche se con risultati altalenanti (uscito ai gironi), ma rimane sempre uno dei migliori al mondo.
Fino a fine settembre in molti avrebbero pensato a Matwe Middelkoop al suo fianco, come visto anche lo scorso settembre a Spalato. Ma dopo lunga riflessione, Haarhuis ha preferito ‘riesumare’ il quarantaduenne Jean-Julien Rojer, che da quando ha scelto il salvadoregno Marcelo Arevalo come nuovo compagno di doppio sta attraversando una seconda giovinezza. Sette i tornei da loro conquistati negli ultimi due anni, tra cui spiccano il Roland Garros nel 2022 ed il Master di Toronto questa stagione.
Koolhof e Rojer sono dunque due giocatori che, presi singolarmente, risultano dei doppisti d’élite del movimento tennistico. C’è comunque da sottolineare come non sia la prima volta che giocano insieme: dopo una ‘prima volta’ in Davis nel 2019, i due decisero di affiancarsi due anni dopo. Un’alleanza che si rivelò infruttuosa, con undici vittorie e dieci sconfitte complessive e come miglior risultato la finale del torneo di Anversa, persa con Nicolas Mahut e Fabrice Martin. Risultati lontani dall’essere formidabili. Ma che, contro un’Italia che non ritrova nel proprio quintetto dei doppisti stabili, potrebbe anche bastare. E Filippo Volandri vorrà evitare sicuramente di arrivare al terzo e decisivo match.
Foto: LaPresse