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Coppa Davis, Jannik Sinner verso un impiego anche in doppio. Chi potrebbe affiancarlo

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E se Jannik Sinner giocasse anche in doppio in Coppa Davis? L’idea, forse, non è solo e necessariamente un’idea: lo stato di forma del numero 4 del mondo in singolare autorizza a ritenere possibile anche lo scenario di un terzo confronto, qualora fosse necessario, in cui inserire anche il suo nome e la sua presenza, indubbiamente molto pesante.

I precedenti di Coppa Davis, per ora, dicono però che il suo è un rendimento da 0-3. Nelle prime due occasioni Sinner si è trovato al fianco di Fabio Fognini. E, contro la Colombia nel 2021, i due andarono vicinissimi a battere Cabal/Farah, tra i maggiori esponenti di questa epoca tennistica nella specialità. Era un match che non serviva, in sostanza, visto il 2-0 già in essere. Diverso il discorso nei quarti di finale con la Croazia, in cui Jannik aveva già miracolosamente recuperato un set e un break di svantaggio a Marin Cilic. Non ci furono chance contro Nikola Mektic e Mate Pavic, che venivano dall’oro olimpico (e gli unici a far rischiare loro l’eliminazione in modo serio furono i due Lorenzo, Sonego e Musetti). Il 2022, invece, con l’altoatesino che stava smaltendo la separazione da Riccardo Piatti e il Covid che lo aveva fermato prima dell’ATP 500 di Dubai, lo vide al fianco di Simone Bolelli contro la Slovacchia. Fu sconfitta al tie-break del terzo set contro Filip Polasek e Igor Zelenay.

Non molte volte, sul circuito (dove Sinner in doppio ha un record di 19-21 considerando anche i livelli sotto l’ATP), Jannik ha fatto coppia con italiani: lo si è spesso visto con Hubert Hurkacz, e con il polacco c’è un buon rapporto anche fuori dal campo. L’unico torneo in carriera, Atlanta 2021, lo ha vinto assieme a Reilly Opelka: quasi paradossale per caratteristiche, vista l’altezza dalla quale serve l’americano. Con Bolelli ha giocato e perso in due occasioni, Davis a parte; meglio è andata con Lorenzo Sonego, assieme al quale possiede lo scalpo della valida coppia Ebden/Qureshi messo insieme ad Adelaide 1 quest’anno. Non si è mai avuta la coppia con Lorenzo Musetti o Matteo Arnaldi; per quanto riguarda gli assenti, Fognini a parte, la defunta ATP Cup lo ha visto due volte assieme a Matteo Berrettini (una vittoria di peso, contro Martin/Roger-Vasselin, e una sconfitta con Medvedev/Safiullin).

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Sotto queste premesse, l’idea di tentare un’accoppiata Sinner/Sonego non sarebbe del tutto insensata. Ed è quasi particolare verificare come, forse, Jannik riesca ad adattarsi un po’ con tutti anche se in molti casi l’accoppiamento teorico sarebbe azzardato, una quasi follia. Ma fu su una follia, del resto, che nel 1996 Adriano Panatta s’inventò la coppia Gaudenzi/Nargiso, diventata per tre anni baluardo azzurro nell’altra Davis, quella pre-riforma. L’idea più sicura sarebbe quella citata, ma anche Sinner/Bolelli hanno comunque un minimo di affiatamento. Il sogno di tanti sarebbe Sinner/Musetti, e sarebbe anche gustoso da vedere, ma resterebbero aperte varie questioni, così come in caso di un Sinner/Arnaldi che a oggi non appare sul tavolo.

Una sola cosa è certa: il fatto che Filippo Volandri abbia fatto capire che in doppio le carte si possano cambiare eccome. Questo il suo concetto: “Nella scelta della coppia per il doppio contano l’affinità e il feeling con il compagno, il servizio e la risposta al servizio della velocità che ci si può aspettare con questi giocatori: è un insieme di fattori“.

Foto: LaPresse

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