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F1, Ferrari a caccia della Red Bull verso il 2024: il salto di qualità andrà fatto dentro e fuori la pista

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La Ferrari saluta Las Vegas e si prepara per l’ultimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2023. Nel corso del prossimo fine settimana, infatti, il Circus sarà impegnato nel Gran Premio di Abu Dhabi, ventiduesima tappa di una stagione lunghissima che, per la scuderia di Maranello ha regalato pochissimi sorrisi e soddisfazioni quanto mai centellinate.

La gara nella capitale del gioco d’azzardo, tuttavia, ha messo in mostra una SF-23 davvero in stato di grazia. Charles Leclerc ha conquistato la pole position e, battagliando davvero fino alla bandiera a scacchi contro le due Red Bull, ha potuto centrare una piazza d’onore che dà fiducia. Il mirino del team capeggiato da Frederic Vasseur, già da tempo, è ben fissato verso la prossima annata, con la sensazione che gli aspetti da migliorare siano molteplici.

Che la prossima monoposto con il Cavallino Rampante debba essere migliore in gara appare chiaro e sicuro, ma c’è anche dell’altro. Come abbiamo visto in questo 2023 la macchina tinta di rosso è eccellente sul time attack, mentre cala in maniera verticale a livello di prestazioni quando si arriva alla domenica, specialmente pensando alle gomme. L’aerodinamica, tallone d’Achille per la Ferrari ormai da tempo immemore, sarà il primo tassello da sistemare.

Ma, proprio il weekend di Las Vegas, ha messo nuovamente sotto la luce dei riflettori un altro aspetto di capitale importanza: il peso politico. La questione della penalizzazione ai danni di Carlos Sainz per aver sostituito la Power Unit della sua monoposto, lesionata nel corso della FP1 dal famigerato tombino del Las Vegas Strip Circuit, ha fatto davvero scalpore. La Federazione non ha pensato minimamente di chiudere un occhio sulla questione, visto che il danno non dipendeva certo dal team emiliano, e ha sottolineato il poco peso politico di Maranello.

In questo momento storico, inutile girarci attorno, la Ferrari ha poca voce in capitolo e subisce decisioni e cambi di regolamento in maniera quasi silente. I tifosi della Rossa si aspettavano una presa di posizione ben più netta dal team dopo la miope decisione di penalizzare Carlos Sainz. Invece, come spesso capita, si è sentito maggiormente il punto di vista Mercedes, nella persona di Toto Wolff, piuttosto che quello ferrarista. Da troppo tempo tutto sembra passare sopra la testa della scuderia con il Cavallino Rampante, senza un minimo di reazione o voce in capitolo.

Per andare a battagliare con uno squadrone come la Red Bull, nel 2024, occorrerà un salto di qualità anche da questo punto di vista. Non per pensare a possibili favoritismi o magheggi, sia ben chiaro, ma nemmeno passare sempre come la “vittima sacrificale” in un mondo di “squali”. Siamo sicuri che anche il suddetto Toto Wolff avrebbe accettato in maniera quasi silenziosa una eventuale penalità simile?

Foto: LPS DPPI

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