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F1, GP San Paolo 2023. Per Verstappen la prima opportunità battere “il record imbattibile” di Ascari

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Max Verstappen

Altro giro, altra corsa. La Formula 1 prosegue a ritmo vorticoso, affrontando la terza gara nell’arco di tre settimane. Si resta nelle Americhe, ma si cambia emisfero. Il primo weekend di novembre vedrà il Circus impegnato a Interlagos, dove si correrà il Gran Premio di San Paolo, nuova denominazione del fu GP del Brasile.

Il tema forte del fine settimana riguarda Max Verstappen, che potrebbe suggellare la stagione più vincente di sempre. Non in termini assoluti, quella è già garantita, bensì relativi. Nel 1952, Alberto Ascari primeggiò in 6 degli 8 appuntamenti valevoli per il Mondiale di quell’anno, tenendo una percentuale di affermazione pari al 75%. Nei sette decenni successivi, solo Jim Clark (7 su 10 nel 1963) e Michael Schumacher (13 su 18 nel 2004) hanno saputo avvicinarsi all’italiano, senza però superarlo.

L’olandese ha viceversa modo di battere un record apparentemente imbattibile. Ora come ora siamo a 16 trionfi su 19 gare. Gliene basta un altro fra Interlagos, Las Vegas e Abu Dhabi per strappare il primato al lombardo. La prima cartuccia per centrare il bersaglio verrà sparata in Brasile, luogo dove però spesso e volentieri si generano situazioni anomale.

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Battistrada che entrano in collisione con doppiati (ne sa qualcosa Max, ma anche suo padre Jos potrebbe raccontare qualcosa in merito), incidenti fra compagni di squadra, acquazzoni repentini che mandano i valori a carte quarantotto in qualifica (Hülkenberg e Magnussen docent) o stravolgono GP dall’esito apparentemente già scritto, rimonte epocali di chi getta il cuore oltre l’ostacolo, squalifiche ex post per carburanti non conformi e chi più ne ha più ne metta.

Insomma, San Paolo regalerà l’ennesimo colpo di scena in grado di rendere frizzante il weekend? Si spera, giusto per il gusto di assistere a un po’ di spettacolo. Estemporaneo quanto si vuole, perchè alla fine vince (quasi) sempre lo stesso, ma sempre gradito in una stagione che, per il resto, non ha più nulla da dire.

Foto: La Presse

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