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F1, Max Verstappen chiude il 2023 instaurando la supremazia più marcata di sempre. Però un record gli è sfuggito!

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Max Verstappen

Max Verstappen ha saputo esprimere, nell’arco del 2023, la supremazia più marcata di sempre in settantaquattro anni di storia del Mondiale di Formula Uno. I numeri sono mostruosi e testimoniano come la stagione dell’olandese sia stata clamorosa, verosimilmente irripetibile, poiché il Cannibale è stato in grado di battere in maniera pressoché contemporanea tutti i record relativi alla superiorità del singolo.

Le 19 vittorie in 22 gare apportano una percentuale di successo pari all’86,4%. Significa aver migliorato oltre ogni equivoco di sorta il primato dell’Alberto Ascari del 1952, che conquistò 6 degli 8 appuntamenti validi per quel Mondiale. Cionondimeno, l’Italiano disertò un GP (quello di Svizzera), imponendosi dunque in 6 partenze su 7 (85,7%). Parliamo di decimi e la sostanza è analoga a quella del Verstappen del 2023, però trattasi comunque di un dato che spazza via ogni fraintendimento.

La statistica più clamorosa riguarda però la porzione di campionato iridato trascorso in testa nell’arco dell’intero anno. Se guardiamo ai chilometri, il ventiseienne olandese ne ha percorsi al comando 4.914 su 6.700 (73,3%). Se invece ci riferiamo ai giri, siamo a 1.003 su 1.325 (75,7%). In entrambi i casi, il riferimento era il 1963 di Jim Clark, che rimase in prima posizione per il 72,1% della distanza e il 71,5% delle tornate. È questa la dinamica più eclatante relativa al Cannibale.

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Si fa più in fretta a chiedersi quale record legato alla supremazia non sia stato migliorato da Super Max. Uno c’è. “Galeotta fu Singapore” e la sua quinta piazza. Quel Gran Premio concluso, appunto, al quinto posto, ha impedito a Verstappen di eguagliare il 2002 di Michael Schumacher, capace di classificarsi sul podio in tutte le gare disputate (17/17). Forse è il caso di tacere su questa situazione, sia mai che il satrapo della F1 voglia colmare la lacuna nel 2024…

Foto: La Presse

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