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F1: Max Verstappen, dopo aver deposto l’Ascari del 1952, punta a eclissare il 1963 da record di Clark

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Trionfando a Interlagos, Max Verstappen si è assicurato di strappare ad Alberto Ascari il primato di stagione più vincente di sempre. Se anche l’olandese non dovesse imporsi né a Las Vegas, né ad Abu Dhabi, potrebbe comunque mettere sul piatto 17 successi su 22 GP, che gli varrebbero in proporzione un 77,3%, superiore al 75% secco del lombardo nel 1952, quando si affermò in 6 appuntamenti su 8.

Cionondimeno, il Cannibale ora può alzare viepiù l’asticella, provando a stabilire nuovi record apparentemente imbattibili. Deposto Ascari, Verstappen punta ora a migliorare quanto compiuto da Jim Clark nel 1963. Quell’anno, lo scozzese percorse in testa 506 giri su 708 (71,5%) e rimase al comando per 2.759 dei 3.829 km da cui era composta la stagione (72,1%).

A oggi, Super Max sta facendo meglio in ambedue gli ambiti. È passato per primo sul traguardo in 922 tornate su 1.217 (75,8%) e ha trascorso davanti a tutti 4.459 km su 6.084 (73,3%). Insomma, i presupposti per fare meglio di Clark e chiudere in maniera roboante una stagione verosimilmente irripetibile ci sono tutti. Cionondimeno, tra il dire e il fare c’è ancora di mezzo il mare.

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In questo caso non conta solo vincere, bisogna anche verificare come si vince. Se lo si fa sulla falsariga di Interlagos, restando in testa 68 giri su 71, allora anche i suddetti primati sono destinati a cadere. Viceversa, se ci si impone come ad Austin, prendendo il comando delle operazioni a metà gara, la questione si fa più spinosa. Se poi dovesse capitare un’altra Singapore, allora ‘Ciao Pep’ come dicono a Milano.

In conclusione, quello esposto può essere il vero tema caldo degli ultimi due Gran Premi del 2023, anche più della lotta per il secondo posto nel Mondiale costruttori tra Mercedes e Ferrari, che interessa verosimilmente solo i dirigenti delle aziende coinvolte e nessun altro.

Foto: La Presse

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