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Filippo Volandri sprona l’Italia: “Sinner-Djokovic 3.0, si gioca a scacchi. Novak tira fuori il fuoco”

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Giornata di vigilia per l’Italia, che sabato 25 novembre (dalle ore 12.00) affronterà la Serbia nella semifinale della Coppa Davis. Gli azzurri cercheranno il colpaccio sul cemento indoor di Malaga, dove dovranno battere la corazzata balcanica se vorranno disputare l’atto conclusivo della massima competizione tennistica per Nazionali. Grande attesa per la super sfida tra Jannik Sinner e Novak Djokovic, che cinque giorni fa valeva il titolo alle ATP Finals. Il confronto tra il numero 4 e il numero 1 al mondo promette scintille, ma c’è da sciogliere anche il nodo sul primo singolare: chi giocherà tra Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti e Matteo Arnaldi?

Il capitano Filippo Volandri ha analizzato la situazione ai microfoni di Sky: “Noi partiamo da noi, da quello che è successo ieri, siamo fiduciosi e contenti perché alla vigilia non era scontato battere l’Olanda, potevano pesare i tre match point non concretizzati nel primo singolare e invece i ragazzi sono stati bravi a ribaltarla. Potrebbe esserci un Sinner-Djokovic 3.0: credo che possa essere un bene per tutti, per Jannik che si mette alla prova, per chi guarderà una partità che sarà ancora più speciale rispetto alle ultime due, si giocherà a scacchi con due capitani in campo e una visione allargata, con le squadre che spingeranno i giocatori“.

Il capitano non giocatore ha proseguito: “Djokovic l’ho visto bene, come Jannik è arrivato tardi per provare il campo, l’ho visto in crescita e ieri ha tirato fuori il suo solito fuoco. Sarà una partita bella bella. Il mio ruolo è tosto, è intrigante e stimolante ma hai responsabilità importanti. Tutti i giocatori potrebbero giocare, in doppio tutti potrebbero giocare con tutti. Oggettivamente è tosto ed è quello che io passo ai ragazzi. Al di là delle scelte, che possono essere giuste o sbagliate, c’è dietro un impegno enorme, ma bisogna fare delle scelte e prendersi delle responsabilità. Ormai l’ho capito e lo faccio a cuor leggero, ognuno cerca di fare il proprio meglio“.

Foto: Lapresse

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