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FINALE! Jannik Sinner frantuma la resistenza di Medvedev e si giocherà il titolo alle ATP Finals!

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Jannik Sinner

Jannik Sinner è in finale alle ATP Finals 2023. Quel che mai era accaduto a un tennista italiano accade in questa settimana torinese: il numero 4 del mondo batte Daniil Medvedev per 6-3 6-7(4) 6-1 e si prende l’ultimo atto del torneo dei migliori otto, dove aspetterà Carlos Alcaraz o Novak Djokovic, protagonisti della sessione serale. Domani, alle 18:00, c’è un appuntamento che dalle nostre parti, in queste proporzioni, non s’era mai visto.

Il primo brivido per Sinner arriva nel terzo game, in cui viene ripreso da 40-0, ma riesce ad annullare la prima palla break con servizio esterno e rovescio incrociato dallo stesso lato. Una cosa del tutto simile capita a Medvedev nel gioco successivo, in cui tra errori banali e doppio fallo concede anch’egli una chance a Jannik. E l’ulteriore regalo arriva con il dritto: 3-1. Una luce blu decide di accendersi, dando fastidio all’italiano, ma non è a un concerto degli Eiffel 65 (che di Torino sono). Tanto basta per causare uno 0-30, che sarebbe 0-40 senza un dritto non difficile sbagliato ampiamente da Medvedev. Riuscendo a tenere gli scambi corti, o senza farli partire, Sinner si issa sul 4-1. E, per il 5-2, sceglie lo spettacolo: palla corta-pallonetto. La gestione della situazione è molto tranquilla, con l’italiano che a suon di prime efficaci (51% in campo, ma 17/19 quando entra) mette insieme il 6-3 in 45 minuti.

Più lineare il secondo set, almeno nelle sue fasi iniziali: è soltanto uno il game davvero lottato fino al 3-3, il quarto. Continuano a esserci per massima parte scambi corti, il che fa più il gioco di Sinner che quello di Medvedev, per quanto, proprio a metà parziale, da Vagnozzi e Cahill arrivi il suggerimento a Jannik di stare un pochino più indietro sul servizio del russo. Il dato dei punti vinti con la prima dal numero 3 del mondo, però, non cambia: 19 prime su 20 in campo e 16 punti vinti con questa all’atto del 3-4. Qui, però, si accende davvero il set: Sinner è costretto a risalire da 15-30 con due scambi lunghissimi e ben giocati, da 24 e 26 colpi, poi si trova ad avere una palla break contro, il nastro rischia di causargli un doppio fallo, ma arriva il sospiro di sollievo in formato brillante discesa a rete. Successivamente è lui a salire sullo 0-30, ma Medvedev serve bene e non concede reali spazi. Con un po’ di fatica arriva il tie-break, che però vede il russo mischiare le carte e trovare la via per il 7-4 senza riuscire a essere realmente insidiato.

ATP Finals, una luce ha dato fastidio a Sinner: l’episodio contro Medvedev

La ripartenza di Sinner è di quelle da acceleratore spinto alla grande: due palle break, 15-40 e, oltretutto, seconda di Medvedev. Che, però, riscatta gli errori con il non concedere nulla dal servizio. Almeno fino al 40 pari, perché sulla terza chance a favore di Jannik c’è il doppio fallo che significa 2-0. Un paio di punti dopo arriva lo scontro tra il russo, un microfono e poi qualcuno del pubblico da lui chiaramente indicato. Cambia poco: 3-0 Sinner. Dopo un paio di game interlocutori, l’azzurro prova a prendersi il ruolo di padrone del campo, riesce a salire sul 4-1 0-30, ma un paio di dritti escono. Si va in lotta, arriva anche una palla del 5-1, ma è ancora il dritto a uscire. Una seconda palla break viene annullata dalla prima esterna, ma la terza è quella buona, e stavolta di dritto lungo c’è quello di Medvedev. I successivi quattro punti viaggiano tra spettacolo, esaltazione e alla fine gioia: Jannik Sinner si prende l’urlo del Pala Alpitour di Torino e vola in finale.

Due ore e 29 minuti: questa la durata di un confronto che costruisce un altro pezzo di storia del tennis tricolore. A titolo numerico, Sinner diventa il 45° giocatore a disputare la finale alle Finals dal 1972 (cioè dopo le prime due edizioni con round robin). 61° match vinto in stagione dal numero 4 ATP, che continua a sognare in grande.

Foto: LaPresse

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