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Il futuro delle Olimpiadi Invernali: uniche candidature della Francia nel 2030 e di Salt Lake City-Utah nel 2034

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Bandiera olimpica Olimpiadi

In cerca di una definizione. Si pensa alle prossime edizione delle Olimpiadi Invernali, post Milano-Cortina 2026. Se è vero che i Giochi in Italia tengono banco in maniera assidua relativamente all’impianto delle gare di bob, skeleton e slittino, nello stesso tempo il CIO deve pensare anche alle prossime candidature per le rassegne a Cinque Cerchi del futuro.

Da questo punto di vista, come annunciato dal Comitato Olimpico Internazionale, le uniche ad aver presentato un progetto valido e concreto per le competizioni su neve e ghiaccio sono state la Francia per il 2030 e Salt Lake City-Utah per il 2034. La candidatura transalpina è denominata Alps 2030 e riguarda un territorio che va da Nizza ad Annecy Le Grand Bornand, sede quest’ultima per aver ospitato spesso le tappe di Coppa del Mondo di biathlon. Inoltre, è prevista l’adizione di alcune strutture usate nei Giochi Invernali di Alberville del 1992.

Alberville, tra l’altro, indicata come “preferred host”, un tratto distintivo con cui il CIO identifica la città francese come riferimento nel caso delle Olimpiadi Invernali citate. Nel comunicato non vengono menzionate la Svezia, che non ha dato seguito alla candidatura per il 2030, e la Svizzera. Il progetto in questione è Switzerland 203x, che dovrebbe includere un interesse per quanto accadrà nel 2038.

Parlando invece di Salt Lake City, l’edizione nello Utah ha un link chiaro con quanto era già accaduto nel 2002, con i Giochi Invernali, dal punto di vista degli impianti.

Foto: LaPressse

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