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Jan Ullrich sul doping: “Nel mio cuore resto vincitore del Tour, non volevo ingannare nessuno”

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Continua a far parlar di sé Jan Ullirch, l’unico tedesco vincitore del Tour de France. L’ex corridore teutonico si è di nuovo confessato ai media tedeschi nella giornata della proiezione in anteprima di una parte del suo documentario chiamato ‘Il cacciatore’ che uscirà su Amazon Prime in Germania a fine mese.

Il teutonico ha ammesso di essersi dopato anche nel periodo nel quale è salito sul primo gradino del podio della Grande Boucle a Parigi. Nelle sue dichiarazioni prosegue con il generalizzare l’assunzione di sostanze, quasi a giustificare la sua azione: “Quasi tutti assumevano sostanze dopanti in quel periodo. Io non ho preso nulla che gli altri non prendessero. Per me, l’inganno inizia quando ottengo un vantaggio. Questo non era il caso. Volevo assicurarmi di avere opportunità uguali”.

E ancora, parlando del ciclismo di quegli anni: “Posso dire con tutto il cuore che non volevo ingannare nessuno. Non volevo superare gli altri corridori. Era semplicemente un periodo diverso. Il ciclismo aveva un sistema e io finii in quello. Per me era importante iniziare le gare con opportunità uguali”. 

Sui contatti con il dottor Fuentes: “Tutto era sotto controllo medico. Alla fine, era il mio sangue che avevo prelevato, qualcosa di naturale e sotto supervisione medica, non avevo paura. Fuentes mi chiese: attraverso quale semaforo vuoi passare? Il verde, il giallo o il rosso? Mi fu subito chiaro: questi sono i livelli di rischio. Dissi: sempre verde. Non voglio nemmeno sapere quali sono gli altri livelli”. 

E sul suo successo al Tour de France: “Personalmente, penso di meritare il titolo. Gli altri devono decidere. Ma nel mio cuore sono un vincitore del Tour de France”.

Foto: Lapresse

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