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Jannik Sinner non avrà mai certi atteggiamenti di Djokovic. Ed é per questo che piace
La vera bellezza è nella semplicità. Al Pala Alpitour di Torino, la partita tra Jannik Sinner e Novak Djokovic, valida per il Gruppo Verde delle ATP Finals, è stata di grandissima intensità e qualità. I due giocatori hanno dato tutto quello che avevano per più di tre ore e alla fine il giovane altoatesino ha sconfitto il campione serbo (n.1 del mondo).
In un clima che ha ricordato la vecchia Coppa Davis, Jannik è stato supportato dagli appassionati presenti, dando seguito a quello che si sta notando giorno dopo giorno: Sinner, punto di riferimento dello sport italiano. Un personaggio diverso dai campioni che solitamente hanno caratterizzato il panorama nostrano. Vengono in mente le personalità istrioniche e a volte anche un po’ guascone di Alberto Tomba e Valentino Rossi, per rendere l’idea, capaci di andare oltre quello che rappresentavano nella loro disciplina.
Jannik, anche attraverso le sue più costanti presenze in video e una comunicazione sempre migliore, viene apprezzato invece nella sua essenza di ragazzo quasi dalla porta accanto, rispettoso dell’avversario, determinato e coraggioso quando è il momento. Le vittorie accolte con un sorriso spontaneo, dal sapor un po’ di liberazione e un po’ di estasi.
In questo contesto, il contrasto con Djokovic è stato forte. Il serbo è ormai noto per il suo essere anche un po’ teatrale nei modi e divisivo nel suo stare in campo, quasi invitando i tifosi al poco apprezzamento per trasformare il tutto in carica emotiva. Lo si è visto ieri con l’improvvisa necessità di andare in bagno o l’intervento del fisioterapista per problemi al collo, in una serata da 20 ace per lui.
Da questo punto di vista, Sinner non ha fatto una piega, concentrato sull’obiettivo e su quello che era il suo tennis, coinvolgendo il pubblico non con gesti plateali, ma semplicemente con il suo talento e la voglia anche di divertirsi sul campo da gioco.
Del resto, ben 2 milioni e 543 mila spettatori su Rai 2 con uno share del 14.6% la dicono lunga. Su Sky parliamo, inoltre di 789 mila spettatori medi, 1 milione 838 mila spettatori unici, con il 4,5% di share e un picco di 959 mila spettatori alla fine del secondo set. Il secondo miglior ascolto di sempre per un incontro di tennis sull’emittente, dopo la finale di Wimbledon 2021 tra Berrettini e Djokovic.
Da questi numeri si può comprendere il successo di questo ragazzo, che probabilmente si appresta a far vivere al pubblico italiano qualcosa che non si era mai visto nel tennis. Con Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli, al momento, sono stati toccati picchi più alti, ma con Jannik la sensazione è che un certo standard lo si manterrà per molto più tempo e sarà più elevato.
Aspetti caratteriali che lo legano un po’ a quello che hanno fatto Rafa Nadal e Roger Federer, come rispetto e capacità di interagire con il pubblico. Di contro, Djokovic farà discutere in un modo o nell’altro, pur non disconoscendo le sue qualità di giocatore più vincente di tutti i tempi.
Foto: LaPresse