Judo
Judo, il bilancio dei tecnici italiani dopo gli Europei di Montpellier
Due medaglie (1 argento con Alice Bellandi ed 1 bronzo con Asya Tavano), un quinto ed un settimo posto. Un bilancio sicuramente al di sotto delle aspettative per l’Italia al termine dei Campionati Europei 2023 di judo, andati in scena lo scorso weekend a Montpellier e valevoli come evento a punteggio pieno nel ranking per il primo periodo di qualificazione olimpica a Parigi 2024.
“I problemi da risolvere ci sono, e non sono pochi, ma alla fine noi italiani riusciamo sempre a portare a casa qualcosa di buono. E non si tratta di accontentarsi o di dover trovare delle scuse, ma semplicemente si tratta di leggere bene le situazioni, correggere il tiro laddove necessario e, soprattutto, continuare sempre a lavorare seriamente e con fiducia”, l’analisi del direttore tecnico nazionale Laura Di Toma sul sito federale.
Raffaele Parlati, capoallenatore della squadra maschile, ha commentato: “La mia analisi è che abbiamo perso incontri largamente alla nostra portata. È mancata la lucidità nella gestione degli incontri. Non ci resta che prendere atto che le cose non sono andate nel verso giusto, bisogna analizzare cosa non è andato e ritornare subito a lavorare. Pur essendo in condizioni pessime Parlati avrebbe potuto comunque vincere l’incontro con il russo se la conduzione arbitrale fosse stata un po’ più attenta. Il bilancio non è sicuramente positivo, ma devo dire che l’arbitraggio ci ha danneggiato non poco. Continuiamo a lavorare sicuro che arriveranno giornate migliori“.
Francesco Bruyere ha fatto invece il punto della situazione per quanto riguarda il settore femminile tricolore: “Sicuramente un Europeo sotto le aspettative per la forte squadra schierata, ma le motivazioni vanno ricercate nella programmazione. Con i Top Player abbiamo deciso di preparare il Grand Slam di Abu Dhabi al meglio per archiviare il prima possibile la qualificazione olimpica e cercare un posto tra le teste di serie. Chiaramente la coperta è corta e sapevamo che così facendo avremmo compromesso il Campionato Europeo, al quale abbiamo deciso di partecipare comunque per onorare la gara. In questo momento erano molto più importanti quei punti che non questi, considerando che ci sarà un altro Europeo tra 5 mesi. Per questo motivo non abbiamo messo pressione agli atleti sul risultato, l’importante era esprimersi al meglio, provare soluzioni tecniche differenti e soprattutto non farsi male“.
“Chiaramente le categorie leggere e medie che devono calare il peso, hanno sofferto di più questo doppio appuntamento. Tornati dalla gara di Abu Dhabi, infatti, abbiamo avuto solo il tempo di scaricare, fare un lavoro di mantenimento e poi ricalare il peso, ma la stanchezza ovviamente si è fatta sentire. Le ragazze delle categorie pesanti hanno patito meno tutto questo e sono riuscite ad esprimersi meglio. Siamo comunque alla fine di una lunga stagione andata benissimo e con un calendario folle a cui dobbiamo stare dietro. Questi ragazzi, questi campioni, ci mettono l’anima ogni giorno e lottano sempre per i loro sogni, qualche volta scivoliamo ma ci rialziamo sempre più forti. Ora un po’ di meritato risposo per tutti quanti, qualcuno gareggerà in Giappone e qualcuno inizierà a lavorare già per l’anno prossimo. Siamo una grande squadra, sedetevi comodi e divertitevi che lo spettacolo è assicurato”, conclude il capoallenatore della Nazionale femminile azzurra.
Foto: IJF