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La Coppa Davis di Arnaldi. “A Malaga non ci sarò”. L’impresa eroica dell’ultimo arrivato
Da semplice comparsa ad attore coprotagonista. Nella serata degli “Oscar” di Malaga (Spagna), Matteo Arnaldi ha regalato quel punto che ha messo in discesa la Finale di Coppa Davis contro l’Australia. Il ligure, piegando al terzo set Alexei Popyrin, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Da vero “uomo Davis”, Matteo è riuscito a trovare le energie che non c’erano per prevalere.
Una brutta partita quella giocata dal ragazzo nostrano, tra errori e incertezze. Reduce dalla cocente sconfitta contro l’olandese Botic van de Zandschulp nei quarti di finale, non sfruttando tre match-point, Arnaldi non ha espresso quello che sa fare in campo, avendo tanta fretta nell’esecuzione dei colpi e giocando in maniera troppo tesa.
Tuttavia, nel momento importante, quella risposta lungolinea di rovescio gli ha regalato il successo, in un periodo molto difficile. Il tennista veniva da un periodo di stop per via della scomparsa di una persona a lui molto cara e la dedica non poteva che essere anche a chi non c’è più. Lo si è visto in lacrime sul campo da tennis, come non era mai accaduto, a testimonianza di quanto sia stato complicato per lui avere il giusto atteggiamento.
Nella partita più importante della propria carriera Matteo ha dovuto vincere prima le sue paure e poi il suo avversario e l’epilogo è stato il più dolce. Una stagione da sogno per lui, iniziata da n.134 e finita da n.44 ATP e condita da tante nuove esperienze, come l’ottavo di finale negli US Open 2023 (sconfitta contro Carlos Alcaraz). Un ragazzo dall’attitudine rara, presentatosi in punta di piedi a Bologna ed essendo artefice della grande rimonta contro il Cile e a chiudere i giochi contro la Svezia.
“Se saremo al completo non penso sarò in squadra a Malaga“, aveva dichiarato con grande umiltà all’Unipol Arena e, indubbiamente, l’assenza di Matteo Berrettini ha inciso da questo punto di vista. Ma lui si è fatto trovare pronto nel momento del bisogno, dando modo a Jannik Sinner di mettere la parola fine a questa settimana tennistica che ci rimarrà nel cuore e nel cervello.
Foto: Lapresse