Biathlon

L’Italia femminile del biathlon batte quella dello sci di fondo 77-0! Numeri impietosi dal 2011 in poi

Pubblicato

il

Nella giornata di ieri si è esposto come l’Italia del biathlon femminile sia prossima a raggiungere il significativo traguardo dei 100 podi individuali in gare di primo livello. Ebbene, un aficionado delle discipline nordiche, dopo aver letto l’articolo, ha posto un quesito all’autore: “Quanti dei 99 podi del biathlon sono arrivati dopo l’ultimo nello sci di fondo? E in generale, da quanto tempo non saliamo sul podio nel fondo? Perché io, l’ultimo, faccio fatica a ricordarmelo”. Parliamone, allora. Perché il tema non è passato inosservato a chi ha una visione a tutto tondo degli sport della neve.

Cominciamo dal fissare la data dell’ultima volta in cui una fondista italiana ha calcato “il piedistallo più ambito”. Era il 20 marzo 2011, giorno in cui Arianna Follis stabilì il miglior tempo di percorrenza nell’inseguimento che concludeva le Finali. Un successo “virtuale”, perché contenuto all’interno di un’altra gara, ma comunque legittimo (i 50 punti di Coppa del Mondo le sono stati assegnati). A latere, se per pignoleria volessimo risalire all’ultimo podio fisico, dovremmo tornare indietro di una sola settimana (12 marzo 2011) e la firma sarebbe sempre la stessa (quella di Follis, terza nello skiathlon di Lahti).

La data cruciale relativa all’interrogativo di partenza è il 20 marzo 2011. Da allora l’Italia del biathlon ha inanellato 77 podi. Sarebbe subdolo sottolineare come il numero 77, nella smorfia napoletana, sia identificato come “le gambe delle donne”. Quelle che con un paio di sci stretti e una carabina in spalla stanno ottenendo successi a raffica da oltre un decennio; a differenza di quelle di coloro che, con gli stessi attrezzi ai piedi ma disarmate, non riescono più a fare altrettanto. Dunque, si eviterà di porre l’accento su qualsiasi coincidenza recondita.

Biathlon, Lisa Vittozzi, rialzatasi dopo aver inciampato, è pronta a scoprire la vera bellezza della vita

Peraltro, nell’effettuare la ricerca suggerita dall’attento appassionato, ci si è resi conto di un fatto. La sprint disputata a Tallin il 21 marzo 2023 è coincisa con il 400° evento di primo livello senza un’azzurra a podio nello sci di fondo. Siamo arrivati a 402 gare tra Coppa del Mondo, Olimpiadi e Mondiali prive di italiane nelle prime tre posizioni. Un dato angosciante se si pensa che, nei 596 eventi tenutisi dal 1952 al 2011, si contano 176 presenze tricolori sui vari podi, compresi quelli più prestigiosi.

La prossima domanda da porsi è quando terminerà questa astinenza. Suvvia, se nell’ultimo lustro tutti i Paesi dell’arco alpino hanno espresso quantomeno una fondista capace di far breccia nell’empireo di almeno una gara, possibile che l’Italia non possa fare altrettanto? Cosa manca, su questo versante delle Alpi, rispetto alle valli di Francia, Svizzera, Germania, Austria e Slovenia? Forse una carabina in spalla, potrebbe rispondere il malizioso.

Foto: Fisi-Pentaphoto

Exit mobile version