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Massimo Stano: “Due gare alle Olimpiadi, poche coppie competitive come me e Palmisano. Sophie sulle scarpe”

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Il 1° agosto 2021 l’Italia ha conquistato due storiche medaglie nell’atletica alle Olimpiadi di Tokyo. Quel giorno, entrato per sempre nell’antologia dello sport tricolore, Marcell Jacobs trionfò sui 100 metri pochi minuti dopo l’apoteosi di Gianmarco Tamberi nel salto in alto. Il 1° agosto 2024 è in programma la 20 km di marcia ai Giochi di Parigi e Massimo Stano, che trionfò in quella distanza due anni fa, sogna il grande colpaccio.

Il fuoriclasse pugliese ne ha parlato ai microfoni di Atletica Tv, il canale federale: “La mia gara a Parigi è il 1° agosto? È una data che va onorata, la 20 km delle Olimpiadi è il mio ‘main goal’ per la prossima stagione. Non voglio farmi carico di pressioni, a Parigi voglio divertirmi dopo la lezione che ho preso quest’anno ai Mondiali di Budapest. Ho pensato a fare troppe cose, inseguire troppi obiettivi. Ma sono sicuro che tutto il lavoro fatto non è stato sprecato“.

Massimo Stano entra ancora più nel dettaglio sui suoi obiettivi nella capitale francese:L’idea è quella di fare due gare alle Olimpiadi, con la ‘venti’ come obiettivo principale ma anche nella staffetta. Il nuovo format va a vantaggio mio e di Antonella Palmisano, anche se mi dispiace davvero tanto per gli specialisti della ‘cinquanta’ e della ‘trentacinque’ che non avranno opportunità. Credo che al mondo, a essere sinceri, poche squadre possano essere competitive come un’Italia con Stano e Palmisano: penso alla Spagna, la Cina, forse l’Australia. È un’occasione ghiotta. Possiamo portare un’altra medaglia e stavolta insieme. Per qualificarci dovremo passare dai Mondiali a squadre di Antalya a fine aprile“.

Un passo sul cambio di allenatore deciso da Antonella Palmisano:Mi dispiace che Antonella non faccia più parte del mio gruppo con Patrizio Parcesepe, perché per me è stata importante, una vera leader. Ma questo non significa non sentirsi e non vedersi più: ci incontreremo spesso in pineta e ci sosterremo durante gli allenamenti. Ognuno fa le proprie scelte, se inizia a arrugginirsi il rapporto è giusto che si provi a cambiare. È chiaro che nell’anno olimpico è un po’ complicato ma ho visto che in questo periodo va abbastanza di moda. Io vado controcorrente”.

Massimo Stano si dimostra anche un papà dolcissimo e parla della piccola Sophie: “Ci sarà il suo nome sulle mie scarpe da gara. Oltre a tutto il lavoro svolto con Patrick, ho vinto le Olimpiadi perché è nata lei. Ma la vittoria di Tokyo, in confronto a una figlia che ti corre incontro quando rientri a casa, non è niente”.

Foto: Colombo/FIDAL

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