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‘Maurizio racconta…’: Sinner e Ayari sugli scudi. I giovani preferiscono lo sport in tv rispetto allo stadio
VOTO, BORSINO E MIGLIORI DELLA SETTIMANA DELL’ITALIA
Voto della settimana per l’Italia: 8
Borsino della settimana (chi sale e chi scende)
↓ A. Vinatzer (sci alpino) ↑ A. Giovannini (speed skating)
↓ Vincenzo la Femina (boxe) ↑ Team Italia Bob
Atleta della settimana (uomo). Jannik Sinner (tennis): tutti sapevamo che sarebbe stato difficilissimo battere Djokovic due volte nello stesso torneo. Ma ci ha provato. Purtroppo 14 anni di differenza d’età contano tantissimo nel tennis e l’esperienza alla fine ha prevalso. In fondo, quello che conta sono i netti miglioramenti dell’altoatesino in tutti i fondamentali. Questa è stata la stagione della svolta definitiva, sia tecnica che nella gestione dei match. E non è finita, rimane una Davis per provare ad arrivare fino in fondo. Il futuro gli appartiene, forse prima di quanto pensassimo.
Atleta della settimana (donna). Lucia Elen Ayari (boxe֪): la giovane catanese ha asfaltato la russa Vostrikova (4-1) in finale dei -50 Kg, conquistando uno splendido oro agli Europei M/F Under 22 di Buvda. Il pugilato le ha cambiato la vita: lei che ha iniziato facendo zumba nella stessa palestra dove l’ha scoperta il suo maestro Antonino Maccarrone, tecnico della Boxing Team Catania. Ora il suo sogno è poter disputare un’Olimpiade con la nazionale senior, magari a Los Angeles 2028 il sogno diventerà realtà.
I GIOVANI PREFERISCONO SEGUIRE LO SPORT SUI DEVICE PIUTTOSTO CHE DAL VIVO
Qualche settimana fa è stato pubblicato un report dal nome “a whole new ball game: why sports tech is a game changer”, condotto dal Capgemini Research Institute. Nel medesimo, possiamo concludere che i tifosi preferiscano sempre di più vedere lo sport lontano dagli stadi, soprattutto i più giovani. Infatti, ben 77% dei tifosi della Generazione Z (quelli nati tra il 1995 e il 2010) e un 75% dei Millennials (nati invece tra il 1981 e il 1995) affermano di preferire la fruizione degli eventi sportivi al di fuori degli impianti di gioco, attraverso le diverse piattaforme streaming o i canali TV tradizionali. Questa percentuale, invece, scende al 53% se parliamo dei Baby Boomer e al 32% delle persone con età superiore ai 70 anni.
Se confrontiamo la precedente ricerca condotta da Capgemini nel 2019 (dunque prima della pandemia) con quella attuale, osserviamo che la percentuale -a livello globale- di appassionati (di ogni età) che si reca presso gli impianti sportivi è scesa dal 47% (2019) fino al 34% (2023). Ovviamente, verrebbe da dire che il Covid-19 è stato determinante per questa riduzione, ma se analizziamo in profondità il motivo principale non sarebbe questo.
La spiegazione risiede nel collegamento che esiste tra le due generazioni più giovani (Gen Z e Millennials) e le nuove tecnologie: ovviamente queste ultime garantiscono un maggiore livello di immersione e interattività con le partite, anche a migliaia di chilometri di distanza. E le società sportive si sono adattate nel corso degli anni, per raggiungere queste generazioni di tifosi in tutto il mondo con metodi diversi ed innovativi, in modo da non perdere il loro seguito. Dunque, dal report si deduce che la grande maggioranza di tifosi che ancora assistono dal vivo agli eventi sportivi sono i due gruppi di età piu avanzata (Baby Boomer e over 70).
Diciamolo chiaramente: se da un lato, l’emozione di assistere a eventi dal vivo continua ad essere forte in occasione di grandi eventi come le Olimpiadi o i Campionati del Mondo, dall’altro potrebbe non essere così per le competizioni locali e per le regolari partite di campionato. In futuro, quando le due generazioni più “anziane” non andranno agli stadi o palazzetti, chi ci penserà a riempire quei vuoti sugli spalti? Ben venga la tecnologia, ma forse chi ci rimetterà di più saranno proprio gli atleti, che non percepirebbero l’entusiasmo del tifo sfegatato dal vivo. E questa è, alla fine, l’essenza dello sport.
LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘MAURIZIO RACCONTA…’
Maurizio Contino
Foto: Lapresse