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MotoGP, Bagnaia-Martin, i valori si sono capovolti all’improvviso. Solo colpa della caduta del Montmelò?

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Il fine settimana di Buriram ha mostrato come l’esito della qualifica possa condizionare in maniera determinante la sfida per l’iride tra Francesco Bagnaia e Jorge Martin. I due si equivalevano sul passo-gara, ma l’italiano ha pagato a caro prezzo il fatto di essere scattato dalla sesta posizione in griglia. Viceversa, lo spagnolo ha capitalizzato al massimo la propria pole position. La provvidenziale pausa nelle operazioni ha permesso di effettuare un’analisi approfondita della questione.

Ebbene, andando a incasellare i dati, si evince come qualcosa sia cambiato a inizio settembre. Tra il Montmelò e Misano i rapporti di forza si sono invertiti. Occhio a balzare alle conclusioni. Non si può ricondurre tutto all’highside patito da Pecco nel primo giro della gara catalana. Vero che il rendimento del piemontese è calato, però contemporaneamente quello del castigliano è cresciuto all’improvviso.

Allo scopo di rendere cristallina la situazione, si vedano i due grafici seguenti. Nel primo viene riportata l’ampiezza della differenza tra la posizione occupata in griglia dall’uno e dall’altro (l’area rossa significa che Bagnaia parte davanti a Martin, l’area fucsia denota la dinamica opposta). Nel secondo si verifica semplicemente il piazzamento in sé, slegando quello di Pecco (rosso) da quello di Martinator (fucsia).

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Dunque, come si può facilmente evincere, tra Portimao e il Montmelò, Bagnaia batte Martin 10-1 (unica eccezione Jerez de la Frontera). Dopodiché, da Misano in poi, si registra un tennistico 0-6 in favore dell’iberico. Il fattaccio catalano è la sola spiegazione? Ni. Il dato più pregnante non può essere messo in grafica e concerne il piazzamento medio dell’uno e dell’altro.

Tra il Portogallo e la Catalogna, la posizione media in qualifica dell’italiano è 2,2. Dal GP di San Marino a quello di Thailandia diventa 5,8. È, dunque, indubbiamente scesa di un gradino. Cionondimeno, se guardiamo allo spagnolo, ci rendiamo conto di come sia passato da una media di 6,5 sino al Montmelò, a una media di 2,3 da Misano in poi. Pertanto il rendimento del tandem si è letteralmente invertito.

L’incidente di Bagnaia potrebbe motivare il calo, ma non spiega la simultanea ascesa di Martin. Qualcosa è accaduto a inizio settembre, senza se e senza ma, perché i rapporti di forza si sono capovolti all’improvviso. Quale sia la natura di quel “qualcosa” è però impossibile dirlo nella sua interezza. Di certo ha permesso di rimettere in bilico un titolo che sembrava avviato verso Pecco.

Foto: MotoGP.com Press

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